Una prima assemblea, composta da studenti, lavoratori e militanti provenienti da realtà politiche e sociali presenti sul territorio ha risposto all'appello lanciato in piazza il 1 ottobre in occasione della tappa Pesarese del tour di Matteo Renzi in sostegno alle ragioni del SI alla modifica costituzionale.
Il punto di comune convergenza promosso è l'indissolubile legame tra il PD di Matteo Renzi e la Riforma costituzionale, quest'ultima incomprensibile se non calata nel contesto delle politiche di massacro del lavoro e dei diritti sociali voluta dall'Unione Europea e dalle banche al fine di ultimare il processo di ristrutturazione interno del Paese Italia.
Le modifiche costituzionali segnano un arretramento dei diritti e della partecipazione democratica alla vita del paese, già fortemente indeboliti da oltre trent'anni di politiche neoliberiste che hanno incentrato tutta la propria azione di governo verso una "stabilità" che per il popolo ha sempre e solo significato tagli, sacrifici e austerity.
Una modifica costituzionale già approvata dal Governo Monti nel 2011 ci dimostra perfettamente cosa si nasconda dietro le scelte "tecniche". Ricordiamo a proposito che la modifica dell'articolo 81 ha inserito in costituzione il pareggio di bilancio che di fatto impedisce la sovranità popolare con vincoli imposti da apparati non eletti.
Oggi l'occasione dataci da Renzi ci permette di aggregare tutto il malumore che lui stesso ha contribuito a generare; e con esso promuovere un rilancio di una politica in aperta opposizione alle tendenze di smantellamento del welfare e dei diritti conquistati nell'arco di decenni di lotte, rimettendo al centro il lavoro e lo stato sociale.
Su questo ci vogliamo concentrare: sia incanalare la rabbia verso un governo antipopolare indicando una prospettiva ed un'alternativa praticabile, sia evitare che sia la destra xenofoba e razzista famelica di voti a proliferare su questo campo.
L'assemblea è stata molto partecipata e si è posta da subito la necessità di diventare operativa individuando dei punti comuni di un "programma minimo" riassumibili in:
- La necessità di legare il voto contro la riforma costituzionale ad un voto contro Renzi e il Partito democratico.
- Promuovere una politica di controtendenza che rimetta al centro il tema del lavoro e che si batta per la riconquista dello stato sociale.
- La ricomposizione sul territorio delle fasce popolari sempre più frammentate dalla crisi, dalla precarietà e da chi fomenta la guerra tra poveri.
Le prime date di mobilitazioni promosse per iniziare questo autunno di lotta sono le date del 21-22 ottobre, che si articoleranno in:
- 21 Ottobre: una giornata nazionale di sciopero generale sui territori; che articoleremo a Pesaro con un corteo del mondo della scuola – in lotta contro la "buona scuola" – e che raccogliera' il presidio dei lavoratori e delle lavoratrici per poi concludersi con un'assemblea pubblica.
- 22 Ottobre: Un corteo nazionale a Roma per il No alla riforma costituzionale e per il NO al governo Renzi, il No Renzi Day, al quale parteciperemo organizzando pullman dal nostro territorio.
Promuoveremo ulteriori date nel mese di Novembre scegliendo di partecipare sia sul territorio che sul piano nazionale per una concreta ricomposizione di un blocco sociale che sappia essere solido e reggere la sfida del NO al referendum e del NO a Renzi soprattutto se vincesse il NO; dato per niente scontato ma da prendere in considerazione per non morire il giorno della vittoria.
Comitato per il NO sociale – Pesaro
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Giovanni
Potete pubblicare i recapiti per le adesioni a rappresentanti di lista al referendum…geazie…