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Ancona. Presidio all’Ispettorato del lavoro

Lunedì 2 agosto siamo stati in presidio sotto la sede di via Ruggeri dell’Ispettorato del Lavoro provinciale per chiedere un incontro con la dirigenza dell’ente. L’obiettivo era quello di denunciare le situazioni di irregolarità e sfruttamento, linfa vitale del sistema produttivo marchigiano e manifestare la solitudine e le condizioni di ricattabilità che vivono le lavoratrici e i lavoratori precari.

Durante il presidio, una delegazione è stata ricevuta dal dirigente, il dr. Rausei in collegamento con la Direzione Centrale Tutela Sicurezza e Vigilanza del lavoro dell’Ispettorato, e dalla dott.ssa Di Biase, responsabile Processo Vigilanza.

Nell’incontro, senza dubbio utile, abbiamo esposto le testimonianze raccolte in questi mesi, aprendo il confronto sul sottobosco di precariato che caratterizza la provincia di Ancona: dal sistema dei sub-appalti nei cantieri navali allo schiavismo stagionale nel settore turistico, dallo sfruttamento nelle cooperative (poco) sociali alla piaga del caporalato in agricoltura.

Alla richiesta di intensificare i controlli le risposte sono state chiare: l’Ispettorato del Lavoro vive una situazione di definanziamento e depotenziamento progressivo. Una difficile condizione di sotto organico, prodotta dalle scellerate politiche degli ultimi decenni sia di centrodestra che di centrosinistra che hanno impedito nella sostanza l’aumento di controlli e la pianificazione, così come la comunicazione, delle attività.

Nei prossimi giorni, la stessa dirigenza ci fornirà un quadro più dettagliato delle attività ispettive 2020-2021, fornendo dati significativi per diversi settori con alti livelli di irregolarità, che raccontano la crudezza e l’ordinarietà del nostro modello di sviluppo (sfruttamento) soprattutto in determinati ambiti produttivi.

Di contro la difficoltà, riconosciuta dallo stesso Ispettorato, nell’intervenire all’interno delle zone grigie dello sfruttamento legalizzato, rende urgente oltre che necessaria una presa di posizione politica non solo locale ma anche e soprattutto nazionale, per invertire la rotta di un sistema omertoso che costringe a sopravvivere con salari da fame, turni massacranti, zero tutele, mobbing e minacce.

Con l’obiettivo comune di contrastare il sommerso e sostenere le lavoratrici e i lavoratori a rischio, l’Ispettorato ha scelto di aprire un dialogo con Potere al Popolo rendendosi disponibile al confronto anche a livello di Direzione Centrale. Siamo convinti che la responsabilità di denunciare situazioni di sfruttamento e irregolarità non possa essere lasciata al solo coraggio del singolo lavoratore, spesso ricattato e messo all’angolo, ma che sia essenziale un intervento diretto dello Stato.

Una “grande opera” necessaria, quella del potenziamento dell’Ispettorato del Lavoro con assunzioni stabili e finanziamenti destinati a controlli capillari e continuativi.

A livello locale il direttore si è dichiarato pronto a intervenire nelle situazioni che via via segnaleremo, tutelando l’anonimato di lavoratrici e lavoratori. Per questo motivo abbiamo deciso di proporci come tramite e garante per le lavoratrici e i lavoratori marchigiani, aprendo nel territorio uno sportello telematico di denuncia e supporto, per raccogliere e inoltrare all’Ispettorato del Lavoro di riferimento (ovviamente in maniera DEL TUTTO ANONIMA) le segnalazioni che ci arriveranno.

Solo il popolo salva il popolo: scrivi alla nostra mail per capire come possiamo aiutarCi.

Mail: bastasfruttamentomarche@gmail.com

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