Iniziativa solidale allo Juventus Stadium con gli operai della Fca di Melfi in sciopero contro le disuguaglianze e le iniquità. Guarda il VIDEO
Nel dibattito nazionale di questi giorni a far scandalo non è che in uno stabilimento di una delle aziende più importanti nel Paese si annunci la messa in cassa integrazione di 1640 operai ( su 7000) ma uno sciopero richiamato da quegli stessi operai.
Non è sicuramente Ronaldo il problema, che anzi è uno dei pochi giocatori di fama mondiale che ha preso negli anni posizione su alcuni temi politici (si veda la sua solidarietà alla causa palestinese) e siamo anche consapevoli che la FCA non è la Juventus. Ma il padrone è lo stesso e la cosa inaccettabile, al di là dell’ammontare del compenso di alcuni giocatori, è che nessuno si preoccupi delle politiche industriali di questo paese.
Dopo anni di ristrutturazioni nel mondo del lavoro con perdita di diritti sociali e peggioramento delle condizioni di lavoro imposte anche dentro la FCA si accetta poi supinamente che un’azienda cresciuta e arricchitasi con il lavoro di generazioni di operai in questo paese possa poi decidere di investire altrove.
Questo sciopero ha avuto il merito di riportare la questione operaia, e più in generale del lavoro, al centro del dibattito nazionale, per poche ore e spesso ridicolizzato dai media principali, ma è pur sempre tornato sotto i riflettori. In un paese in cui la disoccupazione resta una problematica scottante, i giovani sono costretti a lavorare all’estero e sono raddoppiati in meno di dieci anni gli italiani che vivono sotto la soglia di povertà non possiamo schierarci che con chi rivendica invece un lavoro e un salario dignitoso. Riscontriamo infatti ogni giorno le difficoltà che derivano dai continui attacchi al mondo del lavoro, in tema di diritti e di opportunità lavorative ed è per questo che riconosciamo l’importanza di costruire solidarietà che sappia mettere in campo un’organizzazione in grado di unire settori diversi del lavoro ugualmente sfruttati e opporsi ai continui attacchi che viviamo.
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