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Torino. In sciopero i lavoratori di Dominos Pizza. L’azienda chiama la polizia

Sabato scorso i lavoratori di Dominos pizza hanno scioperato di fronte alle chiusure e alle incertezze dell’azienda. Il prossimo 6 dicembre le pizzerie di Dominos a Torino cambieranno gestione e i lavoratori non hanno alcuna certezza sulla continuità del posto di lavoro, non sanno quali e quanti contratti verranno prorogati e a quali condizioni.
L’ USB, sollecitata dai lavoratori, ha dichiarato lo sciopero mentre ancora non è chiaro quale sia la sigla sindacale con la quale l’azienda dice di contrattare per il futuro dei lavoratori.
La Digos è prontamente intervenuta prima presidiando i negozi di Dominos, poi ha cercato di farsi mediatrice del confronto tra i lavoratori e l’area-manager allo scopo di tenere a bada la rabbia dei lavoratori, alla fine ha intimato all’area-manager di vestirsi e uscire dal negozio sotto la protezione della “forza” – poliziotti armati di caschi, scudi e manganelli – così facendo ha lasciato i lavoratori in sciopero senza nessuna interlocuzione con l’azienda.
Il capo area di Torino per tutta la sera ha avuto un atteggiamento di chiusura rifiutandosi di telefonare ai suoi responsabili, gli unici che avrebbero potuto concordare una data per un incontro tra lavoratori e vertici dell’azienda. Certamente un ordine che arrivava dall’alto e a cui lui ha obbedito forse in virtù di qualche promessa.

Una condizione ottocentesca nella quale è definita perfettamente la divisione tra i lavoratori e la controparte aziendale sostenuta dalla “forza” e che si nasconde dietro il capo area.

 

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