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Torino. No ai governi complici. Martedi presidio contro l’Aerospace meeting

Il 26 e 27 novembre 2019 si tiene a Torino Oval Lingotto la settima edizione di “Aerospace & defence meeting” unica business convention internazionale dell’aerospazio in Italia, che conferma la nostra città quale sua piattaforma d’eccellenza, nella quale esporre le novità delle imprese nazionali ed in particolare piemontesi. Sono attese 870 aziende, e i rappresentanti di 26 governi con un 30% in più di buyers e un 20% in più di partecipanti rispetto al 2017. Vi si prevedono più di 6.000 incontri diretti.
Hanno già confermato la loro presenza Airbus, Boeing, AVIC, Bombardier, Elbit, IAI, Rafael, Aerosud, Denel, Paramount, Superjet-Sukhoi, TAI, Nexteam, Weare, Collins Aerospace, Aerovodochody, la Cluster Partnership Europea EACP, il cluster Sud Africano CAMASA con i suoi Key Player e la grande industria regionale. Leonardo ha riconfermato il suo patrocinio per l’edizione 2019 insieme a Thales Alenia Space, Avio Aero e Collins Aerospace.
Tra gli sponsor del meeting troviamo Regione Piemonte e la Camera di Commercio subalpina.

Torino è uno dei principali centri dell’industria bellica italiana, con sedi dell’Alenia a Torino-Caselle e a Collegno, ed una sede della Leonardo in Corso Francia (azienda che trova inTurchia uno dei suoi mercati preferenziali).

E’ fondamentale mantenere al massimo tensione ed attenzione su questo genere di eventi, non dimenticare l’importanza della sede in cui si svolgono, e cercare di mantenersi attivi, su tutti i fronti rendendo il più possibile pubbliche e trasparenti quelle informazioni che paiono essere di dominio pubblico ma che in realtà sono sommesse e problematiche. Di fatto le informazioni non sono neutrali, come nemmeno lo è il sapere. Quel che avverrà all’Oval non sarà altro che una grande mostra-mercato di strumenti di morte e non di giocattolini inermi da contemplare nella loro preziosità ed innovazione tecnologica. E questo non deve mai più essere omesso, né dimenticato.

Non possiamo fare finta di niente quando sappiamo che questo mercato di armi contribuisce al genocidio protratto da Erdogan nei confronti della popolazione curda del Rojava, in Siria del Nord. Luogo in cui è in atto una rivoluzione che si contraddistingue per il proprio modello sociale pluralista, femminista, ecologista e auto-organizzato, dove le comunità esprimono a pieno, nelle pratiche di ogni giorno, il concetto di autodeterminazione dei popoli, dimostrando che un’alternativa democratica e radicale al modello dello stato-nazione esiste ed è di fatto più efficace. Dal 9 ottobre l’esercito turco e le bande jihadiste fanno guerra ai popoli della Siria del Nord, lasciando dietro a se migliaia di ex-prigionieri dell’ISIS ora in libertà, oltre 200mila profughi e innumerevoli vittime dei bombardamenti.

Non è in corso solo una grave emergenza umanitaria, ma anche un chiaro attacco politico ad un’esperienza rivoluzionaria e radicale.

In un momento come questo in cui l’Italia continua ad evitare di prendere una posizione determinante (come un embargo immediato) per quel che riguarda la fornitura d’armamenti ad Ankara (ricordiamo che nell’ultimo decennio l’Italia risulta il suo terzo fornitore -763 milioni di dollari- dopo USA e Corea del Sud), risulta intollerabile questa grande esposizione dell’ultima avanguardia di ingegneria aerospaziale made in Italy, così come lo svolgersi della conferenza “Aereospace and defence industry in Turkey” in programma per le 14:00 del 26 novembre.

L’appuntamento è martedì 26 novembre alle 13:00 davanti alla fermata Lingotto della metropolitana di Torino, esserci è necessario!

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