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Torino. Contro il “modello Pittsburgh”, rilanciare la sanità pubblica

Per proseguire questa lotta nell’emergenza, contro la deriva verso una crisi sociale sempre più profonda, utilizziamola anche noi, la pandemia, ma non per favorire gli interessi di chi ci sta portando al massacro.

Ribaltiamo la logica del profitto dei padroni delle città, i quali mentre spingono verso il disastro la sanità pubblica donano fondi privati per l’emergenza negli ospedali: usiamo l’emergenza stessa come occasione per mettere a nudo l’ipocrisia di fondazioni bancarie, forze speculatrici e consorterie politiche (e sindacali, a proposito di sanità: basti pensare all’indecente rifinanziamento pubblico del rinnovo contrattuale bidone per la sanità privata).

La fase attuale è nuovamente quella della compressione dei bisogni sanitari della popolazione, le liste d’attesa già esplose nelle fasi precedenti della pandemia tornano a dilatarsi all’infinito, per prestazioni irrinunciabili si deve ricorrere alla sanità privata, che poi in diversi casi nel torinese è costretta a mettersi a disposizione dell’emergenza Covid: ma la paghiamo sempre noi, attraverso il sistema dell’accreditamento!

Noi non siamo per la difesa di strutture sanitarie obsolete, anzi: è nostro interesse fondamentale che la salute popolare sia trattata nel modo migliore possibile. Ma pensiamo anche che l’ammodernamento si possa e si debba accompagnare con la redistribuzione del servizio sanitario sul territorio, che richiede per forza un ulteriore investimento di risorse pubbliche: quanto avremmo risparmiato approfittando dell’estate e rinforzando subito il servizio sanitario nazionale?

Ci saremmo forse risparmiat* i nuovi DPCM, le chiusure, ma soprattutto altri contagi e altri decessi. A volte le stesse parole assumono significati opposti: anche noi pensiamo che il Covid 19 “debba costringere Torino a…ripensare il futuro partendo dalla salute”.

Ma non per “fare come Pittsburgh”, poiché “abbiamo tutte le competenze necessarie” per non fare “sul Po quello che hanno fatto sul fiume Ohio”. Perché la salute non è una merce, bensì appunto un bisogno (ed un diritto) fondamentale.

Leggi tutto qui  https://poterealpopolo.org/contro-modello-pittsburgh…/

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