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Catania. Presidio contro gli aumenti delle bollette di luce e gas

Si è  svolto venerdì pomeriggio nei pressi della prefettura di Catania un partecipato presidio per dire “NO agli aumenti  delle bollette di luce e gas” indetto da Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano e Sinistra Anticapitalista. Presenti all’iniziativa anche rappresentati di ASIA USB Catania, del PMLI e del Partito Comunista dei Lavoratori.

Ha aperto gli interventi Luca Cangemi  (PCI) che ha evidenziato, fra l’altro, come “l’annuncio del governo Draghi di un nuovo fortissimo aumento delle bollette di luce e gas avrà effetti devastanti (diretti e indiretti) sulla vita dei cittadini”.

A seguire l’intervento di Candido (Rifondazione) : “Il governo annuncia provvedimenti insufficienti ma non affronta i problemi veri: cioè il mercato libero, le privatizzazioni, l’assenza degli  investimenti necessari in particolare per le energie rinnovabili”.

A questo punto il microfono è stato richiesto dal sindacalista Orazio Vasta (ASIA-USB Catania) che ha denunciato la grave situazione abitativa a Catania, “situazione che si aggrava notevalmente con gli annunciati aumenti delle bollette. Una macelleria sociale che dobbiamo contrastare con forti e decise iniziative di lotta, come lo sciopero generale dell’11 ottobre indetto dal sindacalismo di base “.

Il successivo intervento di Sesto Schembri (PMLI) è stato un forte richiamo all’unità  delle forze sinceramente anticapitaliste: ” Non c’è solo il caro bollette. C’è un attacco ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori,  un attacco al diritto allo studio, un attacco al diritto all’abitare…”.

Mimmo Cosentino (segretario regionale di Rifondazione) ha ribadito la condanna al “tentativo governativo di strumentalizzare l’aumento delle bollette per favorire la folle scelta del ritorno al nucleare…

Occorre che la sinistra comunista si mobiliti contro il governo della Confindustria e del PD”.  Anche Elena Majorana (Sinistra Anticapitalista), riprendendo l’intervento di Sesto e di Cosentino, ha ribadito la necessità di “un fronte compatto di tutte le organizzazioni sinceramente anticapitaliste per il rilancio della lotta di classe”.

Cangemi ha chiuso il presidio facendo una sintesi degli interventi e mettendo in evidenza la data dell’11 ottobre.

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