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Catania. Pescatori, armatori e USB hanno incontrato l’Autorità Portuale

Il 23 giugno, una delegazione della Federazione Del Sociale USB Catania e’ stata ricevuta, insieme alle delegazioni di pescatori e armatori, da Francesco Di Sarcina, neo Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, autorità che riguarda i porti di Augusta e di Catania.

Le associazioni dei pescatori (Arcipesca e APMP) e quella degli armatori (FAS) hanno comunicato al presidente Di Sarcina tutte le criticità ataviche che il Porto di Catania subisce, gran parte delle quali il neopresidente non ha ancora avuto modo di toccare con mano. Eclatante la denuncia di Fabio Micalizzi (FAS) sulla mancanza all’interno del Porto catanese di un impianto antincendio!

Non solo, Micalizzi ha denunciato la mancanza di uno condotta fognaria che non scarichi in mare: “La Sidra doveva realizzare un allacciamento fognario ma, nonostante la progettazione, nulla è stato mai completato”. La delegata di Arcipesca, Annalisa Spanò, fra l’altro, ha auspicato un molo a disposizione dei pescherecci, considerato che attualmente non c’è.

Per la FDS USB Catania, Orazio Vasta ha consegnato a Di Sarcina un documento di denunce e di proposte per la tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e per tutte e tutti coloro che usufruiscono dell’area portuale, denunce e proposte in parte individuate insieme all’APMP.

Inoltre, nel documento si evidenzia il costante peggioramento delle condizioni di lavoro fra i lavoratori portuali e la preoccupazione che l’area portuale diventi un corpo estraneo alla città.

Alle denunce e alle segnalazioni ricevute, il presidente dell’Autorità Portuale ha esordito non nascondendo la grave situazione in cui versa il Porto di Catania, in tutti i suoi aspetti. Sulla natura commerciale del Porto catanese è stato altrettanto chiaro: “È un Porto nato come Porto commerciale, lo è ancora oggi e tale rimane. Non sarà mai un Porto turistico”.

Sulle preoccupazioni espresse da Vasta sul Porto chiuso alla città, Di Sarcina, rimarcando il fatto che si tratta di un Porto commerciale, ha sottolineato che “il progetto per mettere in sicurezza l’area portuale è un suo progetto, e che l’ ‘esterno può convivere con il Porto nella misura in cui non interferisca o non crei problemi alle attività che normalmente si svolgono all’interno dell’area portuale “.

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