Menu

Catania. Lettera aperta al magistrato Sebastiano Ardita, membro del CSM

Egregio magistrato Sebastiano Ardita, mi rendo conto di quanto sia strapiena la sua attività e di quante segnalazioni  riceverà su tanti argomenti e tante situazioni.
Io  le scrivo per parlargli di un bene confiscato alla mafia, confiscato all’unica cosca mafiosa della Sicilia orientale, accolta da Toto’ Riina dentro Cosa Nostra, quella del boss Nitto Santapaola, amico dei Cavalieri dell’Apocalisse di Catania.
Il “bene” si chiama LIDO DEI CICLOPI, che Lei conosce bene, ed è un ramo dell’azienda GLI ULIVI SRL, ormai, fortunatamente, con “confisca irreversibile”.
In questa azienda ho iniziato a lavorare quando mia figlia Ilenia aveva 2 anni, quindi esattamente 30 anni fa.
Ho iniziato “in nero”, in un chioschetto del Lido, vendevo bibite e gelati, in un’area prevalentemente frequentata da ragazze e ragazzi, dall ‘1 giugno al 30 settembre; a metà settembre, con l’inizio delle scuole, il chioschetto veniva chiuso ed io andavo alla reception, dove, nel frattempo, erano rimaste solo due lavoratrici con contratto stagionale. Alla fine della stagione niente “liquidazione” e niente disoccupazione.
Questo per 2 anni di seguito, nel frattempo si accavallano i sequestri e i dissequestri e ancora i sequestri giudiziari del Lido.
In questo susseguirsi di azioni giudiziarie, al Lido avvengono cambiamenti nella direzione della struttura e mi “ritrovo”  – con il Lido sequestrato – assunto con contratto stagionale a tempo determinato, dal 13 maggio al 31 ottobre,  il Lido apriva il 15 maggio.
Da quel momento è iniziata ufficialmente la mia vita trascorsa come lavoratore al Lido dei Ciclopi. Ad un certo punto, il sequestro divenne confisca e poi “confisca irreversibile”. AMEN!
Per tanti anni l’azienda è  stata “amministrata” per conto del Tribunale dal Dott. GIUSEPPE GIUFFRIDA, e in questo  lungo periodo ho svolto la seguente attività: a marzo venivo assunto, e collaboravo direttamente con il neodirettore del Lido Dott. SEBASTIANO PAPPALARDO nel recepire i contratti per le cabine inerenti alla stagione  banleare in corso, nel programmare eventi e altro ancora. Alla fine di giugno andavo stabilmente alla reception di cui ho avuto anche l’incarico come responsabile di reparto.
Ad un certo punto, l’amministrazione de GLI ULIVI SRL passa al CDA nominato dall’ANBSC, con l’avvocato FRANCESCO  CARPINATO (presidente) e il dott. commercialista LA VECCHIA e l’avvocatessa POLIZOTTO.
Per un periodo c’era stato anche il dott  Dara …
Da questo momento inizia una campagna da parte del CdA nei confronti della struttura del Lido, delle lavoratrici e dei lavoratori del Lido e nei confronti degli stessi clienti del Lido, che lascia basito chi come me ha conosciuto e in gran parte vissuto le dinamiche del LIDO DEI CICLOPI .
Che succede?
1) Attacco all’occupazione stagionale con riduzione di  mesi di lavoro. Da 3 mesi, adesso solo 2 mesi, per quando riguarda me.
Diminuzione di posti di lavoro stagionali con le assunzioni che avvengono attraverso agenzie private.
Assunzioni “usa e getta” che non creano continuità  lavorativa a danno dell’occupazione ma anche della stessa attività aziendale.
Assunzioni “usa e getta” che “costringono” i BAGNINI DI SALVATAGGIO anche alla mansione di POSTEGGIATORI.
2) In questo contesto, è  ovvio, che la struttura soffre e soffre anche perché gran parte del Lido necessità di un programma di manutenzione totale per essere presentato ancora come Lido ” di categoria superiore”. In queste condizioni, purtroppo, non lo è più.
3) Gran parte dello zoccolo duro delle ” ciclopine” e dei “ciclopini” non ha più  rinnovato gli abbonamenti e non c’entra la questione anagrafica perché ho visto l’estate scorsa nuotare donne e uomini ultra ottantenni. La verità è che sono stati colpiti e affondati dalla campagna del CdA nei confronti del Lido Dei Ciclopi.
4) Nel 2014 ho abbandonato, sbattendo la porta, la CGIL e l’anno dopo ho aderito all’USB. E questo ha notevolmente inciso nei miei rapporti con il CdA. Il CdA non ha mai risposto ad alcuna richiesta d’incontro con l”USB sul tema del PIANO INDUSTRIALE AZIENDALE.
Tutto questo, egregio magistrato Ardita, mi induce a pensare e a dire che il passo è da COSA NOSTRA a COSA LORO…
O no?
Catania, 9 luglio 2022

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *