Sono passati 5 giorni dalla tragica alluvione che ha sconvolto la città di Livorno nella notte tra Sabato 9 e Domenica 10 Settembre. Come Brigate di Solidarietà Attiva stiamo continuando ad operare al fianco del popolo livornese, che ha risposto in maniera esemplare generando uno straordinario esempio di autorganizzazione dal basso. Il nostro campo base di coordinamento e raccolta all’ Ex Caserma Occupata di via Adriana è stato fin dalle prime ore di domenica invaso dalla solidarietà popolare di questa città, consentendo ai centinaia di volontari, tra cui i gruppi ultras della Curva Nord, di riempire le liste delle nostre brigate che insieme ai cittadini colpiti dall’evento stanno ripulendo le strade e le abitazioni zona per zona.
Abbiamo anche attivato la pagina Facebook B.S.A Raccolta Mobili Alluvione – Livorno, che raccoglie segnalazioni e disponibilità per ovviare ad una delle principali necessità delle molte famiglie impossibilitate a tornare nelle loro abitazioni completamente inagibili, che hanno dovuto buttare via mobili, elettrodomestici e altri componenti di arredamento.
Ma adesso è arrivato il momento di analizzare e approfondire tutte le criticità riscontrate nell’emergenza, segnalate dai livornesi stessi nelle tantissime schede/questionario che stiamo somministrando casa per casa, con la collaborazione di alcuni comitati autonomi che si sono formati spontaneamente in alcuni quartieri, che stiamo aiutando anche a trovare i supporti legali che si renderanno necessari al momento delle richieste risarcimenti danni.
Resta prioritaria la questione della messa in sicurezza di tutti i corsi d’acqua prima che arrivino le nuove ondate di pioggia, previste per il fine settimana. Per questo abbiamo preteso ed ottenuto un incontro con i geologi e i tecnici del Centro Operativo Del Comune di Livorno. Nella giornata di oggi invieremo aggiornamenti su questo incontro e sulle effettive risposte sul campo che verificheremo con le nostre squadre.
Abbiamo anche partecipato all’assemblea del comitato Collesalviamo l’ ambiente, che conta più di 1100 iscritti tra i cittadini di tutti paesi del Comune di Collesalvetti, da sempre territorio ad alto rischio idrogeologico e ambientale. Tra questi Stagno, Toscana, Italy, una delle frazioni più colpite dall’esondazione del torrente Ugione che, oltre a riempire di acqua e fango case ed attività , mettendo in ginocchio la popolazione, ha provocato anche l’allagamento della Raffineria Eni e il conseguente sversamento di liquami contenenti idrocarburi e altre sostanze chimiche sia nelle strade, giardini e abitazioni adiacenti che sul versante ovest, arrivando direttamente fino alla darsena industriale del Calambrone per poi gettarsi in mare. Evento che ha richiesto l’immediato intervento della Capitaneria di Porto e delle aziende di bonifica di mare e porti. Ecco alcuni estratti del report dei volontari sul campo in questa zona:
“E’ necessaria un’informazione adeguata ai cittadini per la tutela della salute. Elementi inquinanti dal terreno e dall’interno dello stabilimento ENI sono entrati nei giardini e nei beni personali della popolazione. Bisogna urgentemente capire la necessità di quanti e quali interventi di bonifica saranno necessari.
I cortili delle abitazioni dei condomini di Via Firenze dal numero 1 al 7, adiacenti alla Raffineria, erano ancora in gran parte allagati, ma c’erano i vigili del fuoco e le pompe della protezione civile. L’odore di idrocarburi è fortissimo, più che per strada. I garage si sono riempiti di liquami per oltre 1 metro di altezza, a vedere dai segni, e molti volontari, senza guanti né stivali, tolgono materiali pieni di fango nei locali liberati dall’acqua.
Nel pomeriggio siamo andati con un residente a vedere l’area oltre il muro del cortile del condominio, dove passa la strada che porta all’ingresso della raffineria. Due muri ENI costeggiano la strada: uno lato condomini, uno lato raffineria. Sono visibili dei buchi fatti da poco nei muri di cemento (5 dalla parte del muro della raffineria, 2 dalla parte del muro del condominio). Quelli dalla parte della raffineria sono coperti con assi-lamiere e sacchi, e l’odore di idrocarburi è molto forte. Ci sono due versioni contrastanti su questi buchi, quella meno plausibile di Eni, lavoratori Eni e comune di Collesalvetti che dicono che questi buchi sono stati fatti per far andare l’acqua dei cortili dentro lo stabilimento, e quella dei residenti ma anche di alcuni vigili del fuoco che hanno detto il contrario e cioè che in seguito a quei buchi, parte dell’acqua all’interno della raffineria è entrata nei cortili. Non sappiamo dirvi con certezza quale di queste due versioni corrisponda a realtà, ma sappiamo che da una parte abbiamo una versione di organi “ufficiali” ma direttamente coinvolti da responsabilità e interessi, e dall’altra cittadini che hanno visto e vissuto la situazione con i loro occhi e sulla loro pelle. Ci spostiamo allora sull’argine dell’Ugione percorrendolo lungo tutto il lato della raffineria ENI. L’interno dello stabilimento è ancora allagato, nei piazzali immediatamente sotto l’argine, all’esterno del muro della Raffineria, una pompa pompa l’acqua e la scarica direttamente nell’Ugione stesso. Tornati indietro ci dirigiamo in macchina al ponte di Via Enriques sul Rio Botticina dove è visibile lo sversamento dell’ENI. Alla pulizia e al contenimento, sono a lavoro alcune ditte private di bonifica. Dopo aver scattato diverse fotografie, veniamo allontanati da personale ENI evidentemente teso, che minaccia di chiamare la vigilanza. Ci dicono che è una strada privata anche se non vi è nessun cartello. Tornati sul ponte percorriamo il Rio dall’altra parte, fino alla ferrovia, davanti a GMI. Ci sono tracce di idrocarburi fino alla ferrovia. La linea segnata dalla piena è visibilmente scura e oleosa, segno della presenza di idrocarburi. Tornati indietro troviamo la vigilanza privata ad aspettarci che ci invita a fotografare dal ponte senza avvicinarci.
Serve assolutamente una capillare informazione di cosa avviene, da parte degli organi preposti che spieghino ai cittadini giustamente allarmati, cosa è successo, e quali sono i pericoli per la salute nel medio lungo periodo. La situazione non è stata gestita in trasparenza e i tempi lunghi di informazione, hanno creato sospetti, preoccupazioni e dubbi nei residenti. Noi sicuramente continueremo a monitorare la situazione perché i rischi per la salute sono dietro l’angolo se non verranno fatte tutte le operazioni dovute, e i cittadini di Stagno non possono barattare, come invece succede da decenni, la loro salute, in cambio di lavoro”.
Per questi motivi abbiamo deciso di formare dei gruppi di lavoro e ricerca che possano occuparsi nello specifico di ogni criticità rilevata e, anche quando la situazione sarà tornata alla normalità e le condizioni di vita dei cittadini ritorneranno quelle precedenti all’alluvione, non considereremo concluso il nostro intervento fino a che non ci sarà chiarezza e verranno posti rimedi su ogni singola questione, passata e futura, rimasta irrisolta.
DAL POPOLO PER IL POPOLO!
AVANTI BRIGATE! AVANTI LIVORNO!
NON PIEGARE UN ISTANTE GIAMMAI
Per informazioni e segnalazioni:
Numero di telefono campo base B.S.A. Livorno: 3276363214
c/o Ex Caserma Occupata – via Adriana,19 (zona P.zza Due Giugno – San Marco)
Pagine Facebook: BRIGATE SOLIDARIETA’ ATTIVA – Ex Caserma Occupata B.S.A Raccolta Mobili Alluvione – Livorno
Mail: brigatatoscana@gmail.com
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