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La Questura di Firenze, tutta controllo e repressione

Che la situazione generale sia di profondo controllo e repressione lo abbiamo capito da tempo. Che la discrezionalità, l’impunità e di fatto i poteri degli organi di polizia e carabinieri stiano aumentando lo vediamo tutti i giorni nelle piazze, nelle scuole, negli stadi, davanti alle stazioni, come verso i militanti politici e sociali.
E possiamo dire che in tutta questa situazione la Questura cittadina rasenta sempre più il ridicolo ed il disgustoso insieme.
Abbiamo recentemente scritto della condanna per 16 compagni/e ad un anno con l’accusa di travisamento, in un iter processuale che ha visto la chiara influenza della digos di Firenze.

Ultime denunce, in ordine di tempo, per due studenti medi per danneggiamento, e per un compagno del Cpa studente universitario per oltraggio.

Il 7 ottobre 2016, durante un corteo studentesco il capo Digos Pifferi, non nuovo ad accanimento verso gli studenti, fa caricare uno spezzone sotto il liceo Galileo; resta impresso, di quella giornata, il livore mostrato dai dirigenti di polizia nei confronti di ragazzi delle scuole fatti pestare a mò di “punizione” perché volevano entrare nella scuola. È sicuramente incisivo il fatto che pochi giorni dopo gli stessi studenti siano effettivamente entrati al liceo Galileo, bloccando la didattica fino a quando la preside Liliana Gilli, che gestiva da mesi la scuola come uno sceriffo, non ha approvato tutte le richieste presentate dal collettivo. Anche in questa occasione vengono colpiti coloro che lottano attivamente autorganizzandosi e non tramite le rappresentanze studentesche e i loro tavoli istituzionali, rimarcando come, sia per la questura che per la  dirigenza scolastica, chiunque voglia deviare da queste ultime modalità non abbia legittimità  alcuna e meriti “un’adeguata punizione”.

2 studenti medi vengono quindi denunciati per danneggiamento , mentre il compagno del Cpa viene accusato di aver”offeso l’onore del dott. Pifferi, capo della digos, e dell’ispettore capo Massaro”. Insomma, non contenti di aver pestato e denunciati ragazzini si distinguono in due nella volontà vessatoria: uno è appunto il Dirigente Digos, che sempre più mostra segni di nervosismo, forse per la sua eccessiva permanenza a Firenze; l’altro è l’ispettore capo Massaro che probabilmente pensa di farsi una pensione integrativa a nostro carico, non contento degli stipendi passati in via Zara. Tutti e due si sono sentiti offesi nel loro onore, e tutti e due andranno a richiedere la loro quota parte economica al processo.

A fianco di questa certosina, quanto frustrante per loro, opera di denunce e processi, ultimamente dobbiamo notare un’altra prova dell’importante ruolo esercitato dalla questura, fatto di decine e decine di controlli di persone, in macchina, in motorino e persino a piedi, che escono dal CPA. A dire il vero in questa opera si dedicano da anni a fasi alterne ma nell’ultimo periodo la cosa ha assunto un carattere appunto tra il ridicolo ed il disgustoso: ridicolo fermare per ben OTTO volte la stessa persona in un anno, e per oltre 10 volte un altro compagno, fermare continuamente gli stessi numeri di targa, o rincorrere fino in via masaccio una macchina uscita da via villa magna.

E disgustoso appare ultimamente il comportamento degli impiegati della digos, in particolare di due giovanotti a bordo di una Megane grigia, che tra fischi alle ragazze ed inseguimenti fino al piazzale mostrano l’arroganza e la cultura di prevaricazione, anche sessuale, di cui sono intrisi e su cui dovrebbero porre molta più attenzione. Resta comunque incomprensibile la inutile perdita di tempo e soprattutto soldi, pagati in straordinari notturni evidentemente. Tutto questo grande sforzo per fermare ripetutamente gli stessi compagni, cui comunque non tolgono la volontà di lottare, come semplici frequentanti che tornano poi anche più convinti.

Ne abbiamo viste molte, ed anche di  ben peggiori, e non saranno le denunce o i controlli ad intimidirci. Tutto ciò non scoraggia certo la presenza al Cpa né la volontà  di esserci di tanti compagni e compagne: tutto questo, al contrario, rafforza la nostra solidarietà e militanza, la volontà di continuare a portare avanti le nostre lotte ed i nostri progetti insieme.

Solidarietà agli studenti medi, protagonisti di una scuola sempre più sottoposta a controlli e repressione, con presidi autoritari e cani nelle classi,e solidarietà al nostro compagno. Non lasceremo mai solo nessuno!!!!

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