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Il Comitato No Tunnel TAV ha presentato un esposto in Procura sulle anomalie TAV

Il Comitato No Tunnel TAV di Firenze ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze in cui vengono elencati i motivi per cui si ritiene possano esistere comportamenti perseguibili penalmente.
Ovviamente il Comitato non ha gli strumenti per poter documentare possibili reati commessi – altrimenti avrebbe provveduto ad una denuncia – ma “la pervicacia nell’insistenza su una soluzione che appare al limite dell’impraticabilità, oltre che foriera di danni e rischi, appare singolare quanto anomala e può sembrare dettata da accordi “che trascendono” la logica della corretta razionalità tecnica e programmatica,  per soddisfare interessi tanto incomprensibili quanto non palesi e,  in ogni caso, lontani da quelli della società e del contesto ambientale interessati”.
Ovviamente l’aspetto più inquietante e che potrebbe sottendere interessi inconfessabili – i famosi “accordi diabolici” di cui la magistratura ha già parlato nelle due precedenti inchieste – è la totale inutilità dell’opera, soprattutto dopo che le Ferrovie hanno dichiarato che pochissimi treni fermeranno nella nuova stazione e che il servizio dell’alta velocità si assesterà a Santa Maria Novella; l’idea di portare i bus in quella infrastruttura non giustifica l’opera, ma ne rende ancora più illogica la realizzazione. Tanto più se si parla di realizzare un hub di collegamento tra treni e bus; cosa si può collegare se nella nuova stazione praticamente non arriveranno treni?
Nell’esposto sono stati ricordati tutti i principali rischi per la città e l’ambiente: dall’impatto sulla falda ai cedimenti del terreno su cui è costruita Firenze.
È stato ricordato che manca la VIA per la stazione sotterranea e che una nuova VIA sarebbe comunque necessaria visto che il trasferimento dei bus nella nuova infrastruttura sarebbe una modifica sostanziale del progetto.
Si è messo in risalto di come questi rifiuti a corrette valutazioni dell’opera siano funzionali ad “occultare i problemi ambientali, probabilmente per l’irrisolvibilità di diversi di essi”.
È stato rammentato come il subentro di Condotte a Coopsette nel controllo di Nodavia di fatto annulla di ogni significato la gara che fu fatta.
I problemi delle terre di scavo non sono ancora risolti, ma la loro difficoltosa gestione potrebbe essere foriera di nuove anomalie come già è avvenuto in passato e documentato dalla stessa Procura.
Il Comitato ricorda anche che il 2 dicembre si terrà una manifestazione in cui,assieme ad altri gruppi della Piana, si restitueranno simbolicamente a Nardella i “tre pacchi” più gravi previsti per l’area fiorentina: TAV, aeroporto e inceneritore. L’iniziativa, in via di preparazione, dovrebbe muoversi dalla stazione di Santa Maria Novella per dirigersi verso Palazzo Vecchio.

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