Si chiamava Diene Idy, non “ambulante”, aveva un nome, un volto, una famiglia, e soprattutto una storia, una di quelle tristi e complesse.
Questo è quanto basta, almeno a chi è rimasto umano, per indignarsi, sconfortarsi e soprattutto provare rabbia, tanta rabbia per l’ennesimo atto scellerato.
Un gesto figlio di una subcultura irrazionale e votata all’odio, quell’odio che travolge e distrugge tutto, indifferentemente.
Un gesto di pura follia, ma lucida purtroppo: “Invece di suicidarsi sceglie di uccidere un altro per andare in galera…. E chi sceglie? Proprio Diene e non un altro passante qualsiasi. Sceglie forse chi ritiene valga di meno?”
Sicuramente qualcuno esulterà per questo omicidio visto anche il vento post elettorale che si sta respirando!
Noi rispetto a tutto questo invece non restiamo indifferenti, non vogliamo essere tiepidi né tollerare oltre.
Vogliamo urlare con forza che violenza, odio e razzismo sono mostruosità che non solo non ci appartengono ma che ci impegneremo ancora di più a combattere per debellarle.
Questo è un giorno triste, l’umanità ha perso ancora, e ci sentiamo tutti tremendamente impotenti!
Esprimiamo la nostra solidarietà alla famiglia e a tutta l’Africa nera.
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