“La manifestazione è un’idea del Comitato No Debito, già dalla fine dell’anno scorso. Progressivamente ha assunto però un altro significato; hanno aderito molte altre forze, rendendola qualcosa di molto più vasto” annuncia Giorgio Cremaschi ormai alla vigilia della manifestazione nazionale di Milano di domani dal titolo “Occupyamo Piazza Affari”. La manifestazione sta assumendo i connotati della prima esplicita manifestazione pubblica e di piazza di opposizione al governo Monti, una caratteristica questa che sconfina dalla dimensione prettamente sociale per entrare in quella politica. Già, la politica, anche su questo Cremaschi ci tiene a precisare che “La politica che proponiamo – rifiuto del ricatto del debito, modello di sviluppo fondato su servizi sociali e territorio – non può essere fatta dalla «sinistra del centrosinistra», accanto a Casini o Monti. Può essere solo alternativa. Bisogna quindi creare uno spazio politico alternativo, fondato su radici sociali reali e notevoli. Alternativa rispetto a questo modello di potere, al contrario delle illusioni del Pd o di Vendola”. Un messaggio chiaro e forte. Il vecchio esponente del movimento dei social forum Vittorio Agnoletto la vede un po’ diversamente sottolineando che secondo lui “la manifestazione del 31 marzo a Milano “vuole parlare a tutti, senza chiudere le porte a coloro che per ora non hanno ritenuto di aderirvi ufficialmente, pur sapendo che molti dei loro iscritti non vedono l’ora di mandare a casa Monti. Ed infatti la giornata del 31 marzo è la prima mobilitazione esplicitamente contro il governo “tecnico”, se si fa eccezione delle mobilitazioni sindacali”. Secondo Mauro Casadio della Rete dei Comunisti la manifestazione di Milano “ripropone la questione di una soggettività antagonista che riesca a raccogliere ed organizzare le contraddizioni emergenti, anzi, ad essere più precisi, si pone la questione dell’assenza di una tale soggettività dopo un periodo lungo venti anni caratterizzato dai bizantinismi politici che hanno portato al disastro attuale della sinistra in Italia. E’ questo il punto che è obiettivamente al centro della manifestazione di Milano, la quale al di là delle stesse parole d’ordine su sui è stata convocata, rivela la vera sfida che ci si para di fronte. Una sfida – secondo Casadio – che va accettata ricostruendo una identità politica antagonista strettamente legata alla realtà sociale, politica e culturale di questo paese superando coazioni a ripetere sia nell’azione politica che nella concezione del mondo”. Per Jacopo Venier, un passato da dirigente politico ed oggi mediattivista impegnato nel Comitato No Debito “Se la manifestazione di Milano “Occupyamo Piazza Affari” riuscirà a tutti sarà chiaro che anche in Italia esiste una opposizione sociale e politica che mette in discussione le fondamenta stesse su cui si fonda il Governo Monti-Napolitano”. Per Giovanni Russo Spena del Prc “La manifestazione del 31 marzo a Milano assume importanza emblematica perchè è la prima manifestazione politica di massa esplicitamente contro il governo Monti”. L’esponente del Prc sottolineando che preferisce definirlo come il governo Monti-Napolitano-Marchionne, aggiunge che “Di fronte al default,di fronte ad un capitale che sempre più diventa incompatibile con la democrazia,di fronte alla regressione oligarchica dell’assolutismo liberista,assumiamo il diritto collettivo di resistenza (come fa la comunità No Tav),pratichiamo il diritto naturale all’insolvenza”. Per il Pcl di Ferrando la manifestazione di Milano dice che” la lotta dovrà proseguire fino alla cacciata di Monti e al ripudio del debito verso le banche. Il vasto schieramento di opposizione sociale e politica in piazza raccoglie il testimone delle decine di scioperi spontanei e mobilitazioni operaie di questi giorni in tutta Italia in difesa dell’art. 18. E lo rilancia con la potente richiesta dello sciopero generale prolungato”.
Per l’Usb, che sta investendo molto sulla riuscita della mobilitazione, la manifestazione del 31 marzo a Milano, indetta dal Comitato NO Debito (di cui molti esponenti Usb sono tra i fondatori) e da tantissime altre sigle, organizzazioni, partiti e realtà che operano nel sociale, intende rappresentare il forte dissenso che si sta coagulando nel paese e tra i lavoratori rispetto al ‘modello Monti’. La manifestazione che si svolgerà a Milano e che terminerà in Piazza Affari, simbolo della finanza e del capitalismo italiano, sarà un primo momento della mobilitazione che dovrà aumentare di intensità nei prossimi mesi”. La rete San Precario animerà un proprio spezzone metropolitano nel corteo di Milano “ Per noi il corteo del 31 marzo 2012 sarà nel segno della ri/generazione precaria: narrazione della forza della cooperazione, capace di lasciare nella metropoli segni costruttivi di un altro modo di intendere territorio, beni comuni, saperi, relazioni e intelligenze precarie”. Secondo i Blocchi Precari Metropolitani la manifestazione di Milano è un passaggio importante anche verso la mobilitazione internazionale di maggio alla Bce dal titolo “Occupy Francoforte” dove convergeranno i movimenti sociali da tutta Europa per cercare di bloccare il vertice della Banca Centrale Europea. Dalle varie città si stanno organizzando i pullman per assicurare all’appuntamento milanese una presenza significativa un po’ da tutto il paese. Il dito medio alzato, dall’inequivocabile significato e curiosamente posto come monumento proprio davanti alla Borsa di Piazza Affari, potrebbe diventare qualcosa di più di un auspicio.
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