Il Comitato No Tunnel TAV di Firenze vuol far sentire tutta la propria solidarietà ai lavoratori di Condotte SpA in sciopero, che non ricevono lo stipendio da tempo e che stanno correndo il rischio di perdere definitivamente il loro posto di lavoro.
Tutto questo è frutto di scellerate scelte dei decisori politici e della dirigenza di Condotte stesse; le molte inchieste della magistratura sulla società, compresa l’ultima che ha visto agli arresti il presidente Duccio Astaldi, hanno reso evidente il “sistema” devastante alla base delle grandi opere inutili.
Non sono esenti da responsabilità neanche i sindacati confederali che hanno difeso acriticamente la realizzazione di un’opera sbagliata e dannosa rifiutando sistematicamente ogni confronto.
Il Comitato ricorda che se si fossero realizzate opere di cui ci sono effettive necessità (messa in sicurezza del territorio, potenziamento delle linee esistenti, realizzazione di una rete di treni metropolitani, eccetera) con gli stessi soldi buttati nel ventre della città si sarebbero creati molti più posti di lavoro e reso un servizio alla collettività. Invece la scelta di un progetto sbagliato solo per finanziare grandi imprese – che oggi possiamo documentatamente dichiarare parassitarie – comporta lo sperpero di enormi risorse pubbliche senza alcun vantaggio se non per la proprietà e la dirigenza delle imprese costruttrici.
Ci vorrebbe da parte della politica uno sguardo intelligente sulla realtà, ma, nella condizione di sudditanza culturale ed economica delle istituzioni nazionali e locali, la cosa appare impossibile.
Una politica intelligente favorirebbe l’auto-organizzazione di questi lavoratori in imprese di vero impianto cooperativo e li impiegherebbe nella realizzazione di strutture di cui i cittadini hanno bisogno, nella manutenzione di un territorio bellissimo ma fragile, nella conservazione di un patrimonio artistico e culturale che fa invidia al mondo, nella realizzazione di un efficiente servizio di trasporto pubblico che liberi la città dall’assedio dell’inquinamento.
Il Comitato ricorda dei numeri che sono un epitaffio vergognoso per il sottoattraversamento:
- Costi: alla fine del 2016 il valore di quanto realizzato era di circa 275 milioni di euro; i costi ulteriori (riserve) pretesi dal costruttore al 2014 ammontavano a quasi 400 milioni, nel 2018 è presumibile siano almeno nell’ordine di 600 milioni. I cantieri, anche se fermi o con lavori rallentati, costano molto, così siamo arrivati a quasi 1 miliardo di euro.
- I posti di lavoro promessi sono stati una solenne bufala: nel periodo di maggior attività dei cantieri – alla fine del 2016 – sono stati presenti nel cantiere 63 operai e negli uffici 44 impiegati. La presenza media nel 2016 è stata di 47 operai e 40 impiegati. Sono numeri insignificanti posti a fronte delle risorse impegnate.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa