Giovedì 28 febbraio alle ore 17 presso il Teatro Reims a Firenze avrà luogo un incontro organizzato da associazioni quali il Movimento per la vita e il Comitato difendiamo i nostri figli con Massimo Gandolfini “per fare il punto sui problemi della Famiglia e della Vita” in preparazione al XIII congresso mondiale delle famiglie il 29 e 30 marzo a Verona.
L’evento, come molti altri finora, nasconde dietro parole come “famiglia” e “vita” discorsi ben diversi. Discorsi che si inquadrano negli attacchi violenti al diritto di aborto, ad una battaglia reazionaria contro la presunta “ideologia gender” che ha causato effetti drammatici su scuole e università, ad una torsione sessista e razzista del discorso pubblico e più in generale all’ascesa delle destre populiste e reazionarie in tutta Europa. Nel nome della famiglia e della vita rientra la propaganda intorno al disegno di legge Pillon, il quale silentemente sembra sul punto di essere approvato, generando un danno incalcolabile in termini di separazione e affido per le donne e cancellando gli ultimi cinquant’anni di diritti conquistati nel campo del diritto di famiglia.
Ancora una volta, a Firenze come a Verona come in ogni luogo in cui tali discorsi verranno propagandati, siamo e saremo in piazza con tutta la nostra rabbia.
Come donne, lesbiche, soggettività LGBTQI, transfemministe e antifasciste, rivendichiamo la libertà di scelta sui nostri corpi, quando vogliamo essere madri e quando non vogliamo, quando vogliamo avere una relazione e quando non la vogliamo più. Rivendichiamo forme di legami e famiglie che non silenzino e perpetuino la violenza ma che siano fondate sulla cura, la solidarietà, la scelta e l’autodeterminazione. Rivendichiamo il calore delle nostre case quando sono luoghi di amore e di riposo ma vogliamo fuggirne il potenziale di violenza e sopraffazione. Rivendichiamo il diritto a una formazione libera da stereotipi e che valorizzi le differenze e l’autodeterminazione.
Siamo in stato di agitazione permanente perché mai più in nostro nome si alzerà il vento del sessismo, del razzismo e dell’omo-lesbo-transfobia.
L’8 marzo daremo vita ad uno sciopero femminista, una sottrazione dal lavoro produttivo e riproduttivo, per rendere visibile la violenza strutturale che attraversa le nostre vite.
Siamo tante, siamo arrabbiate, e non staremo più in silenzio.
Ripartiamo dall’autodeterminazione!
Firenze, Via Reims, ore 17:00: porta pentole, mestoli e tutto ciò che possa dare vita ad una contestazione rumorosa!
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