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TAV a Firenze: dopo quella dei costi chi fa l’analisi dei malefici?

Dopo la visita a Firenze di Marco Ponti e Francesco Ramella con la benemerita iniziativa di Idra dove si è parlato di analisi costi benefici delle grandi infrastrutture, non potevano mancare le chiacchiere degli ultimi “Giapponesi nella giungla” a sostegno del progetto più disgraziato che si sia visto a Firenze. Così, sia il sindaco Dario Nardella che l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli continuano a raccontare che i fantasmagorici tunnel serviranno ai pendolari e che non costeranno nulla all’erario perché sono in autofinanziamento delle Ferrovie.

Chi vuol ascoltare queste favole senza alcun spirito critico faccia pure, ma i dati ufficiali della Presidenza del Consiglio danno i finanziamenti del Passante fiorentino come totalmente pubblici.

Il Comitato No Tunnel TAV è stanco di dimostrare, dati alla mano, che quelli lanciati sono falsi, ma è bene ricordare alcune cifre ricavate da documenti pubblici di Nodavia: si è realizzato circa il 30% dell’appalto che comprende anche la realizzazione dello Scavalco (già ultimato), del “sottoattraversamento” vero e proprio si è fatto circa il 20% e non si è scavato nemmeno un centimetro di tunnel. A fronte di questo si hanno extra costi, al 2016, di 399 milioni di euro.

Il Comitato saluta per questo con piacere la notizia di sottoporre ad analisi costi-benefici il progetto fiorentino e spera si facciano anche i conti di quanto costano cantieri fermi che non possono ripartire per gli errori progettuali esistenti.

Resta però sullo sfondo e pare dimenticata la possibile analisi COSTI-MALEFICI di quest’opera; cioè non si parla più degli impatti estremamente negativi che in parte sono già emersi:
• l’impatto sulla falda che è ormai definitivamente sbilanciata e a niente servono i pozzi drenanti realizzati
• si dimenticano i danni che verrebbero causati agli immobili se iniziasse lo scavo delle gallerie
• si tace sul nefasto impatto urbanistico che avrebbe lo spostamento del trasporto a lunga percorrenza da Santa Maria Novella ai Macelli.

Questo per ricordare solo i principali problemi irrisolti, senza però dimenticare la fervida fantasia istituzionale che nell’ultimo anno si è sbizzarrita a spostare tutto il trasporto pubblico su gomma alla stazione Foster, tanto per non lasciarla totalmente deserta come dicono le funeste previsioni…
Certo, tutto si fa per i pendolari, per i Fiorentini, per il lavoro…

Speriamo che una seria analisi costi benefici faccia tornare la ragione a Firenze.

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