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Firenze. Via Carrai dalla Fondazione Meyer, continuano le proteste

Ci indigna profondamente dover parlare ancora della presenza di Carrai, console onorario di Israele, alla carica di presidente della Fondazione Meyer. Siamo costretti a farlo per il silenzio delle istituzioni regionali e cittadine.

Lo stato di Israele ha sempre ignorato le risoluzioni ONU che negli anni hanno condannato il suo operato. Israele ha violato costantemente il diritto internazionale e la carta dei diritti dell’ONU alla quale la stessa fondazione si richiama.

Lo ha fatto e continua a farlo quotidianamente nella striscia di Gaza, con gli attacchi diretti alla popolazione civile e alle strutture essenziali per la sopravvivenza di tutta la popolazione, ospedali compresi. Lo ha fatto e continua a farlo in Cisgiordania, spalleggiando la violenza dei coloni e imprigionando decine e decine di palestinesi.

Israele è stato accusato di genocidio presso la Corte Internazionale di Giustizia dell’ONU e non ha rispettato le ingiunzioni della stessa Corte. Carrai, con l’accettazione acritica dell’operato sionista, sta di fatto appoggiando lo sterminio del popolo palestinese. Noi ci chiediamo dunque dove sia finita l’etica della Fondazione Meyer.

Riteniamo che di fronte alle notizie che giungono ora dopo ora dalla Palestina non ci sia posto per ipocrisia o atteggiamento neutrale. Come ci ha insegnato la storia, non schierarsi di fronte all’ingiustizia, non condannare un crimine è sinonimo di complicità. Da parte dell’Ospedale stesso si prendono in carico bambini gravemente feriti e mutilati nel corso di raid e attacchi che ci si guarda bene dal condannare.

Le giunte del Comune di Firenze e della Regione Toscana, i consiglieri e i partiti politici che dicono di ispirarsi a valori quali democrazia, pace e antifascismo non possono essere complici di una violazione così palese della legalità internazionale.

Una istituzione così rappresentativa del capoluogo fiorentino e nota nel mondo non deve avere nessun tipo di legame con questi crimini. Per tutti noi, per la nostra etica di cittadini e lavoratori, per le oltre 35 mila vittime di cui un terzo minori, per gli oltre 60 mila feriti, per i 480 sanitari uccisi, i 310 sanitari arrestati, i 36 ospedali devastati, per le 126 ambulanze distrutte, per i 25 mila orfani, per tutti coloro che muoiono di fame e di mancanza di cure, le istituzioni devono agire.

Ricordiamo che non sono risparmiate nemmeno le organizzazione umanitarie tanto che se il Meyer decidesse di inviare, come in passato, i propri operatori in Palestina essi sarebbero a serio rischio di essere presi di mira dall’esercito israeliano, così come è successo nei confronti di Medici Senza Frontiere e della World Central Kitchen.

Lunedi 29 Aprile alle ore 16.00 in Piazza della Signoria ci sarà una conferenza stampa e la consegna delle firme per la destituzione di Carrai da presidente della Fondazione Meyer.

Il prossimo 18 maggio alle 16.00 in Piazza della Signoria presidio in ricordo della Nakba palestinese e per la destituzione di Carrai dalla Fondazione Meyer

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