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Gradisca. Morto un ragazzo recluso nel CPR. Oggi presidio di denuncia

Ultim’ora dalla manifestazione davanti al Cpr di Gradisca d’Isonzo

Si sta alzando una colonna di fumo nero al CPR di Gradisca d’Isonzo, aperto da appena 1 mese, dove ieri è stato massacrato di botte un ragazzo georgiano di 20 anni tanto da ucciderlo. Dietro il muro che vedete in questa fotografia sono riunchiuse decine di persone in condizioni disumane, molti caduti nella clandestinità dopo le strette sui permessi di soggiorno.

Il presidio di solidali è riuscito a stabilire un contatto telefonico con i detenuti che confermano la loro versione dell’omicidio, accusando i carabinieri, i quali si trovano ancora all’interno dell’edificio e minacciano chiunque abbia un telefono in mano.
Inoltre si apprende che i testimoni delle violenze stiano per essere rimpatriati d’urgenza.

Tutto ciò è inaccettabile, intervenga subito la Ministra Lamorgese affinchè venga fatta chiarezza sull’accaduto.

Basta violenze sui migranti, basta leggi assurde che rendono i migranti soggetti da schiavizzare per la loro condizione precaria.
Chiudiamo i CPR.

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Ieri pomeriggio è morto a causa delle percosse subite un ragazzo georgiano di 20 anni, detenuto nel centro di permanenza per il rimpatrio di Gradisca d’Isonzo.

I detenuti denunciano che fosse in atto una protesta brutalmente repressa dai carabinieri i quali, sempre secondo la loro testimonianza, si sarebbero resi responsabili del pestaggio che ha portato alla morte il giovane. Guarda il VIDEO

Chiediamo che venga fatta piena luce su quanto avvenuto nel CPR di Gradisca d’Isonzo, che si smetta di trattare i migranti come delinquenti imprigionandoli in strutture di detenzione che devono essere chiuse, e che si aboliscano le leggi targate Salvini e PD che hanno gettato nell’illegalità migliaia di persone.

Saremo in presidio dalle 14.30 sotto al CPR di Gradisca d`Isonzo, in seguito vi aggiorneremo, chi può ci raggiunga!

 

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