Nelle sue riflessioni, pubblicate oggi sul Granma, il Comandante Fidel Castro non è stato affatto tenero con il presidente Usa Barak Obama per il suo discorso a L’Avana.”Non abbiamo bisogno che l’impero ci regali niente”: Fidel Castro ha commenta così la storica visita di Barack Obama a Cuba, in una delle sue abituali “riflessioni” pubblicate dalla stampa cubana, che contiene una dura critica del discorso che il presidente Usa ha rivolto al popolo cubano.
Analizzando il contenuto del discorso di Obama, definito “mieloso”, il Comandante Fidel Castro ha osserva con parecchia ironia come in esso “si suppone che ognuno di noi rischiava di soffrire un infarto nel sentire queste parole del presidente Usa”, ed elenca una serie di denunce contro la politica di Washington, non solo riguardo a Cuba ma anche ricordando la guerra civile in Angola, alla quale hanno partecipato militari castristi, in quella che ha definito “una pagina onorabile nella lotta per la liberazione dell’essere umano”. “Che nessuno si illuda che il popolo di questo nobile e disinteressato Paese rinuncerà alla gloria e ai diritti, alla ricchezza spirituale che ha guadagnato con lo sviluppo dell’educazione, la scienza e la cultura”, sottolinea il ‘Lìder Maximo’, prima di aggiungere che “siamo capaci di produrre gli alimenti e le ricchezze materiali di cui abbiamo bisogno, grazie allo sforzo del nostro popolo: non abbiamo bisogno che l’impero ci regali niente”.
Già nei giorni scorsi sul quotidiano cubano Granma era uscito un commento piuttosto severo a firma di Omar Gonzales nel quale, in relazione al discorso di Obama era scritto che “si sperava che il Presidente degli Stati Uniti, in una storica visita in 90 anni, la prima durante la Rivoluzione, emettesse giudizi di valore e una scusa per quanto misurata, per tutti gli affronti dei governi che lo hanno preceduto”. Gonzales non aveva certo risparmiato critiche al discorso del presidente Usa:”In cambio quello che ascoltato è stato un sermone abbastanza triviale, in cui sono state banalizzate la politica e il capitalismo al punto da definire il sistema che impera negli Stati Uniti come libero mercato, un modo per evitare di chiamare le cose con il loro nome”.
Il testo integrale dell’articolo di Fidel Castro su http://it.granma.cu/articoli-e-riflessioni-di-fidel/2016-03-28/il-fratello-obama
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guido pittau
Per sposarsi bisogna essere in due!!
marotti enzo
Non voglio entrare in cavillosi problemi tra storia, incomprenzioni e sbagli politici. quello che ho notato è che per la prima volta che un presidente USA di sua spontanea volontà con delle enormi controversie all’interno della politica Americana tra chi era a favore (pochi), e contrari al suo viaggio Storico. Certamente si poteva osare di più, ma la politica in questo momento in una i fase preelettiva dove la prepotenza dei milioni di Dollari conta molto di più degli esseri umani,che in fondo come anche qui da noi,si scelgono da soli la corda per farsi incaprettare doveva essere molto, molto cauta . e così Obama ha fatto. forse se qualcuno chiedeva di più in questo momento si sta sbagliando,la politica deve e ha bisogno di piccoli passi per non creare,sobbalzi d’impeto da entrambi le Nazioni. saluto il grande e arzillo Fidel