A Porcia (provincia di Pordenone) un ragazzino di 15 anni, Giovanni Zanier, è morto la notte scorsa travolto da un’automobile, mentre era in bicicletta fermo su un lato della strada. A guidare l’auto che ha investito il ragazzino è stata una militare statunitense della vicina base Usa di Aviano, la quale avrebbe perso il controllo della vettura dopo avere imboccato una rotatoria stradale. La soldatessa si è fermata per cercare di prestare soccorso alla vittima. E’ stata posta in arresto con l’accusa di omicidio stradale ed è stata sottoposta ad analisi del sangue i cui risultati hanno confermato che era alla guida ubriaca.
Il problema che si porrà nei prossimi mesi è che comunque la soldatessa Usa non verrà processata in Italia in quanto l’ordinamento unilaterale Nato, prevede che i militari Usa non possono essere processati nel paese in cui commettono il reato ma in quello di appartenenza. E’ andato così, e proprio nella stessa zona, per i piloti Usa che abbatterono la funivia del Cermis nel 1998 uccidendo 19 persone.
Il capitano Richard J. Ashby, pilota dell’aereo, e il suo navigatore Joseph Schweitzer, furono sottoposti a processo negli Stati Uniti e assolti dalle accuse di omicidio preterintenzionale e omicidio colposo rispettivamente, omicidio involontario e per negligenza secondo l’ordinamento statunitense. Nel 2012 uno dei due fu riconosciuto colpevole di ostruzione alla giustizia e condotta inadatta a un ufficiale per aver distrutto il nastro video registrato sull’aereo e pertanto congedato d’autorità dal corpo dei Marines.
Gli altri due piloti coinvolti, William Raney e il capitano Chandler Seagraves, risultano decorato il primo e promosso maggiore il secondo per le loro missioni di bombardamento sull’Iraq.
In base alla Convenzione di Londra del 1951 sullo status dei militari della NATO, il processo ai soldati statunitensi autori della strage spettava al Paese d’appartenenza dei due militari, quindi agli Stati Uniti. Il processo per la strage del Cermis infatti fu celebrato a Camp Lejeune nella Carolina del Nord e non al tribunale di Pordenone.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa