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Francia. Aumentano i suicidi tra i poliziotti. Sono 46 solo quest’anno

In Francia si assiste ad un nuovo aumento di suicidi tra le forze dell’ordine. Solo nell’ultima settimana sette poliziotti e due uomini della gendarmeria si sono tolti la vita. Gli agenti di polizia suicidatisi in un anno sono così saliti a 46 (erano 39 il 7 novembre scorso). Il governo ha promesso di indire quanto prima una riunione sulla questione tra il ministro degli Interni Gérard Collomb e le organizzazioni rappresentative della polizia e dei gendarmi.

Secondo Francetvinfo, il tasso di suicidi nella polizia è tradizionalmente almeno tre volte superiore a quello della popolazione generale. Ma la tendenza era in declino dal 2014. Questi atti hanno quasi sempre cause personali, in primo luogo un divorzio o una separazione. Tuttavia, non si può escludere il legame con l’ambiente professionale. Il lavoro è un generatore di stress, tensione familiare, desocializzazione.
Il suicidio di ogni dipendente degli apparati pubblici in Francia origina una dettagliata contabilità. Una relazione trimestrale viene presentata in ogni riunione del comitato CHSCT (sanità, sicurezza e condizioni di lavoro). Secondo questa tabella ufficiale, 1.133 agenti di polizia si sono suicidati negli ultimi 25 anni. Se l’anno 1996 era stato particolarmente pesante con 71 morti per suicidio, l’ultima ondata, con 55 casi, si era verificata nel 2014.

Il premier francese Edouard Philippe ha dichiarato ieri su France Inter, di prendere molto “sul serio questi numeri e, al di là delle realtà individuali che essi rappresentano, è necessario fare il punto sulle procedure che esistono per individuare le situazioni di particolare fragilità”.

Dall’inizio del 2017, sono 46 i poliziotti che si sono suicidati in Francia (la media dell’ultimo decennio è di 43 all’anno), mentre fra i gendarmi il bilancio negli ultimi dieci anni è di 16 suicidi. Queste cifre sono scese nel 2015 e 2016, due anni contrassegnati da un’intensa attività antiterrorismo. “Quando si sa perché si fa questo lavoro, ci si pone meno domande”, ha commentato un commissario. Secondo il direttore generale della Polizia nazionale, Eric Morvan, “il fattore scatenante è quasi sempre di ordine privato”, ma “ci sono degli elementi di fragilità che sono imputabili alla vita professionale”, ha dichiarato su Bfmtv.

I poliziotti e i gendarmi francesi, un pò come ovunque, non sono particolarmente amati, soprattutto tra i giovani delle periferie. Un rapporto molto spesso al limite della guerra con episodi di brutalità poliziesca che hanno tavolta innescato rivolte. Un dato rilevabile anche dal fatto che i lupi solitari dell’Isis in Francia sembrano privilegiare come obiettivi dei loro attacchi i “flics” piuttosto che altre categorie o la gente comune come avvenuto in Gran Bretagna, Germania, Spagna. Anche nelle manifestazioni, agenti e gendarmi vanno giù con la mano pesante. Si è creata così una inimicizia che ha congelato le relazioni tra agenti e cittadini che da un lato ha aumentato quella che viene classificata come “desocializzazione”, dall’altro gli agenti guardano al resto della società o come dei potenziali nemici o come dei “rompiballe” pronti a fare il numero di telefono per chiamare la polizia ma pronti a sottrarsi da ogni responsabilità o pronti a criticare.

 

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