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Il marchese Grillo

“Non venite a rompermi i coglioni (a me!) sulla democrazia. Io mi sto stufando. Mi sto arrabbiando. Mi sto arrabbiando seriamente. Abbiamo una battaglia, abbiamo una guerra da qui alle elezioni. Finché la guerra me la fanno i giornali, le televisioni, i nemici quelli veri va bene, ma guerre dentro non ne voglio più. Se c’è qualcuno che reputa che io non sia democratico, che Casaleggio si tenga i soldi, che io sia disonesto, allora prende e va fuori dalle palle”.
E’ diventata una moda. La democrazia è un uomo solo al comando. Per far cosa, è secondario. Ha cominciato Berlusconi, certo.
Marchionne ha capito il gioco e lo ha messo in pratica, Pomigliano in su, chiedendo un referendum con la pistola puntata alla tempia di ogni singolo lavoratore.
Poi ci hanno dato un Monti senza neanche chiederci permesso. Ce lo daranno ancora (al Quirinale o Palazzo Chigi, appena prenderanno una decisione ce lo faranno sapere).
Hanno fatto le primarie nel Pd per scegliere un premier che non farà il premier. Ma per fare che? Segreto di Fatima numero 4.
Giustamente Grillo è invidioso. E che, solo a me fanno l’esame di democrazia interna?
Albertone l’aveva sintetizzato meglio, ma almeno faceva sorridere amaro: “io so’ io, e voi non siete un cazzo”.

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