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Sgocciolamento, teoria e pratica

In economia, da oltre 30 anni, viene praticamente applicato e accademicamente argomentato l’approccio “trickle down”.

Traduciamo? E’ la “teoria dello sgocciolamento”. Ossia: fate arricchire ancora di più i già ricchi, poi i benefici di quella politica potranno “sgocciolare” verso le classi povere.

Una balla colossale, ma spiegata con sussiego da un’infinità di “economisti” (da Mario Monti ad Alesina e Giavazzi, con giri di parole sempre uguali).

Una matita acida, al servizio di una mente potente come quella di George Grosz, tradurrebbe in immagine questa “teoria” disegnando una tavolata di banchieri da cui cadono molliche per poveri affamati.

Il primo dell’anno del 1979, però, il miliardario newyorkese Brandon Torrent – prima di concludere la sua brava notte di festeggiamento, con tanto di autista e Roll Royce – volle darne un’immagine più “fisica”.

Si chiama “odio di classe”, e chi fa il “buonista” perde…

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