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“L’impero Usa collasserà dall’interno”

L’FPLP saluta le lotte dei neri negli Stati Uniti 

Alla luce dell’omicidio commesso dalla polizia a discapito del martire Michael Brown e della lotta in corso a Ferguson, in Missouri, negli Stati Uniti, il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina saluta e sostiene fermamente la lotta incessante dei popoli Neri e di tutte le comunità oppresse  negli Stati Uniti. Nel corso di un incontro con i media del FPLP, il compagno Khaled Barakat ha dichiarato che: “ la brutalità della polizia, l’oppressione e gli omicidi diretti contro il popolo Nero negli Stati Uniti, e contro le comunità Latine, Arabe e Musulmane, la gente di colore e i poveri, non sono mai stati dei semplici “errori” o delle “violazioni dei diritti individuali” ma fanno piuttosto parte integrante d’un razzismo integrale e sistematico che riflette la natura del sistema politico statunitense.”. “Ogni volta che un crimine è commesso contro il popolo Nero, viene spiegato di come questo sia un “incidente isolato”, ma quando si vede il numero considerevole degli “incidenti isolati”, la realtà non può più essere nascosta: è in corso una politica ininterrotta violentemente razzista e oppressiva.  L’impero americano è stato costruito sulla schiena degli schiavi Neri e sul genocidio di un popolo Nero così come sulla colonizzazione e la carneficina del popolo indigeno” ha aggiunto Barakat. “Gli abitanti di Ferguson resistono, eredi di una lunga tradizione di resistenza Nera, e noi sosteniamo la loro resistenza legittima contro l’oppressione razziale”. “Come i popoli d’Africa, Asia, America Latina e del mondo Arabo sono testimoni della brutalità degli Stati Uniti fuori dalle loro frontiere, queste comunità sono confrontate all’oppressione razziale e coloniale all’interno delle loro frontiere. Questi due fenomeni sono inestricabilmente legati”, ha dichiarato Barakat. 

“Si deve anche sottolineare lo sfruttamento e il saccheggio delle risorse perpetrati dagli Stati Uniti in tutto il mondo. E negli Stati Uniti, africani, Latini, filippini, afghani, arabi, che  hanno già subito guerra e imperialismo provocati dagli Stati Uniti fuori dalle loro frontiere, sono i medesimi che devono far fronte alla criminalizzazione, la brutalità, lo sfruttamento, l’isolamento, gli omicidi e gli assassini per mano dello Stato. Da evidenziare la caccia ai migranti e ai rifugiati all’interno degli Stati Uniti dopo che i loro Paesi sono stati devastati dall’imperialismo, la guerra e il ladrocinio dalle stesse forze dirigenti”. Barakat ha sottolineato che “l’imprigionamento di massa e l’incarcerazione sono stati metodo centrali del controllo razzista negli Stati Uniti. Un uomo Nero su tre sarà imprigionato; ogni ventotto ore, una persona Nera è uccisa dallo Stato o da una persona protetta dal medesimo Stato. I Palestinesi conoscono bene l’utilizzo dell’imprigionamento di massa per mantenere l’egemonia  razzista e l’oppressione. Distruggere le strutture razziste della reclusione è cruciale per il nostro movimento di liberazione. Salutiamo Mumia Abu- Jamal e tutti i prigionieri politici del movimento di liberazione Nero nelle prigioni americane e chiediamo la loro liberazione immediata”. Barakat ha inoltre aggiunto che “dagli albori del Movimento Nero negli Stati Uniti, degli schiavi in rivolta per la loro libertà fino al movimento per i diritti civili e aldilà, il popolo, le organizzazioni e i movimenti Neri sono stati confrontati ad un’implacabile repressione statale, al bersagliamento, all’incarcerazione e agli omicidi da parte dello Stato. Le agenzie d’intelligenza interne americane, come l’FBI, le quali dirigono l’oppressione di Stato contro le comunità palestinesi e arabe, hanno avuto per anni come obbiettivo principale l’attacco contro i movimenti, i dirigenti e le comunità Nere”. Il razzismo, la povertà e l’oppressione sono le prime realtà in cui si sono imbattute le società oppresse dagli Stati Uniti. 

Il popolo Nero negli Stati Uniti è infatti sotto assedio. Nella stessa maniera con la quale esigiamo la fine della persecuzione del nostro popolo palestinese, a Gaza e dappertutto, reclamiamo la fine dell’assedio razzista e oppressivo istituzionalizzato in materia di educazione, lavoro, servizi sociali e tutti gli ambiti vitali, e sosteniamo i movimenti Neri in lotta affinché termini quest’oppressione. “Quando vediamo oggi le immagini che giungono da Ferguson, vediamo un’altra Intifada emersa da una lunga epoca di lotte che sono state portate avanti negli Stati Uniti e a livello internazionale. Il Movimento di Liberazione Palestinese saluta  il movimento di liberazione Nero e ha molto imparato dalle esperienze di Malcom X, Martin Luther King, Frederick Douglass, delle Black Panthers, dei Sejourner Truth e delle generazioni di rivoluzionari Neri che hanno aperto la strada alla lotta per la liberazione e l’autodeterminazione”, ha dichiarato Barakat. “La lotta in seno agli stessi Stati Uniti è integrante della lotta contro l’imperialismo- in più, si tratta di una lotta centrale, perché si svolge nel ventre della bestia. È anche il caso della lotta dei popoli indigeni e delle Nazioni dell’America del Nord, lì dove i popoli coloniali si sono creati sia per il ladrocinio delle terre sia per il genocidio, ma dove i popoli autoctoni hanno sempre resistito e continuano a resistere al giorno d’oggi”, ha detto. “Ogni vittoria all’interno degli Stati Uniti e ogni conquista politica dei movimenti popolari e di lotta di liberazione è una vittoria per la Palestina e una vittoria per un mondo di liberazione degli Uomini. Quelli che pensano che il destino dei popoli negli Stati Uniti dipenda eternamente dai partiti della classe dirigente, i Repubblicani e i Democratici, ebbene questi vivono nell’illusione. Analogamente a quelli che credono che la Palestina possa conquistare la sua libertà cercando delle alleanze e delle garanzie dalla parte di quelli stessi che opprimono il popolo Nero”, ha asserito Barakat.

“La lotta Nera conduce il mondo a una battaglia per un sistema politico alternativo che porterà l’impero americano alla sconfitta. Sappiamo che questo non succederà se non attraverso il conflitto, l’organizzazione del popolo, che emergono attraverso il sollevamento e la collera delle comunità contro l’ingiustizia” ha affermato Barakat. “ Il movimento anti-razzista e il movimento anti-sionista non sono e non possono essere separati. Battersi contro il razzismo significa battersi contro il capitalismo; battersi contro il capitalismo, è battersi per il socialismo”, ha continuato Barakat. “ Il Fronte incoraggia tutti  i Palestinesi, in particolare la nostra comunità palestinese negli Stati Uniti, a continuare ed intensificare i loro sforzi in favore del movimento di liberazione Nero, ad unirsi alle azione a sostegno di Ferguson e in onore di Michael Brown, a mantenere a lungo termine una lotta comune e una solidarietà mutuale con il movimento Nero. Esiste una lunga storia di quest’opera comune ed è essenziale per l’insieme delle nostre comunità di ampliare e approfondire i nostri legami di lotta e solidarietà”. Il FPLP invia i suoi saluti rivoluzionari e il suo messaggio di solidarietà al popolo di Ferguson in lotta, sulle barricate contro l’Impero americano, e alle generazioni successive della lotta Nera. Il nostro movimento di liberazione della Palestina e il movimento di liberazione Nero fanno parte di una sola e medesima lotta. Questa è stata una delle posizioni principali del Fronte dalla sua nascita; noi riaffermiamo questa posizione oggigiorno e lo faremo fino a quando i nostri due popoli- e il nostro mondo- saranno liberi”.  

Fonte: http://quartierslibres.wordpress.com/2014/08/27/lempire-seffrondera-de-linterieur/#more-6311 (traduzione di Nadia Morante)

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