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Il pugno di Minniti sui richiedenti asilo

Di fronte alla ipocrita simmetria che i quotidiani di regime (Corriere, Repubblica, la Stampa) e i telegiornali hanno cercato di diffondere a piene mani sui fatti di Piazza Indipendenza a Roma, è curioso, interessante e desolante allo stesso momento, trovare spunti di coraggio politico sulle pagine della stampa di area cattolica. Le conclusioni “ideologiche” lo sono un po’ meno, risentono della “vulgata” diffusa a piene mani negli anni ‘90 e che richiedono una dose ancora maggiore di coraggio politico ed intellettuale, soprattutto quando si cita -a sproposito – Antonio Gramsci. Qui di seguito un articolo di Francesco Anfossi

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  • da Famiglia Cristiana.it del 24 agosto

Dicono che Marco Minniti stia lavorando per diventare il prossimo premier. Il vento contro i migranti sembra avergliene dato l’ occasione e anche i sondaggi lo danno in testa nelle classifiche di gradimento dei ministri, subito dopo lo stesso premier Gentiloni. Fatto sta che è indubbiamente Minniti ad aver spostato l’ asse politico del Governo sugli immigrati. Ha cominciato a imporre un codice per le Ong che soccorrevano i naufraghi, imponendo polizia armata a bordo e negando il trasbordo da una nave all’ altra. Il risultato è stato quello di allontanare le navi delle organizzazioni umanitarie dal Mediterraneo e di aver contribuito alla più grossa campagna di screditamento delle Ong mai subita nella loro storia. Il resto lo ha fatto Matteo Renzi, decretando il “de profundis” per lo “ius culturae”, che riconosceva la cittadinanza ai minori figli di immigrati residenti da almeno cinque anni dopo che avevano frequentato almeno un ciclo di studi, tra gli applausi di Alfano. Non c’ è più tempo per la politica alta e per l’integrazione, siamo in campagna elettorale.

«Governare i flussi migratori non è un optional, è un tema centrale per la nostra sicurezza. Per la nostra democrazia», ha detto Minniti imperturbabile nel tradizionale incontro ferragostano con i giornalisti. Il punto è come governarli. A manganellate, come chiede l’uomo della strada e la suburra digitale di Facebook? Finora è questa la risposta del Governo. Piace il suo piglio pragmatico, la sua faccia di duro, persino il suo passato di vecchio comunista: «Quando ero nella sede del Pci in Calabria avevo attaccato fuori un cartello: “Qui si lavora e non si fa politica”. Volete farmela fare adesso?». Ha citato il suo maestro di gioventù, Antonio Gramsci: «Il compito di una classe dirigente non è quello di mantenere la propria posizione per il proprio controllo della società ma per il proprio superamento». Legge e ordine, insomma, non è stato anche il motto di Blair?

Il problema è che Minniti sta alzando un po’ troppo l’ asticella dell’ ordine. A Roma si sono viste scene di guerriglia urbana degne del Venezuela nei confronti di un gruppo di rifugiati politici: uomini donne, vecchi, bambini e persino portatori di handicap che sono scappati dalla guerra. Tutti con i documenti in regola, titolari dello status di rifugiato. Occupavano da 4 anni un palazzo di via Curtatone ed erano stati sgomberati. Poliziotti in assetto antisommossa hanno usato gli idranti e si sono messi a manganellare per liberare la piazza da un centinaio di loro, tra cui numerose donne in lacrime, alcune delle quali inginocchiate con le braccia alzate. Uno spettacolo indegno per una democrazia, che ha suscitato le proteste di Amnesty International e dell’ Unicef per come sono stati portati via i bambini sui pullman della polizia. Nemmeno il governo dei respingimenti di Berlusconi, che pure si era ritrovato una condanna della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, si era mai spinto fino a questo punto.

Non sappiamo se andrà avanti così fino alla fine della campagna elettorale. Non sappiamo nemmeno se la nuova politica contro gli immigrati sarà premiante in termini di consenso elettorale per il Partito democratico (a quel punto tanto vale andare all’ originale, Lega Nord e grillini in primis). Sappiamo però che questo pomeriggio si è scritta una pagina nera per la democrazia. Nera o rossa, che poi è lo stesso: comunismo e fascismo sono due totalitarismi contigui, in fondo. Questo Gramsci lo sapeva benissimo.

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2 Commenti


  • Mic

    Scusate, ma non riesco a vedere alcun «coraggio politico» in questo articolo.
    Non è una novità che i giornali cattolici si pronuncino contro gli episodi più brutali di repressione poliziesca: sarebbe strano il contrario, nel 2017.
    Ma ai manganelli governativi i cattolici sono capaci di contrapporre soltanto ONG e carità cristiana, senza mettere minimamente in discussione il disumano sistema di sfruttamento capitalista che produce profughi e senzatetto per poi reprimerli a beneficio e per conto dei padroni. Il messaggio è: «Governo, evita di manganellarli, e la Chiesa provvederà a dargli un po’ di elemosina».
    Dov’è il «coraggio politico» in questo?
    Sorvoliamo poi sul ridicolo tentativo di Anfossi di ricollegare la violenza dello sbirro padronale Minniti al suo remoto passato di comunista mangiabambini, e sull’odiosa e falsissima equiparazione tra comunismo e fascismo…


  • Manlio Padovan

    Per quanto riguarda le ONG da un po’ di tempo ho molti dubbi sulla loro onestà. Non posso dimenticare che Soros è un loro fiancheggiatore e spesso finanziatore. E Soros certo non è una persona onesta: il solito cacciatore di dollari, uno che ama fare i soldi con i soldi.
    In questio giorni, grazie la sito del prof. Bagani goofynomics ho scoperto il sito di Luca Donadel dove con molto coraggio e con dovizia di particolari si prendono di mira proprio le ONG: ciò che nemmeno il famoso “quotidiano sedicente comunista” ci dà, e nemmeno pubblica le lettere che chiedono lumi, e che da quanto ho capito con Soros ci va a braccetto.

    Altra cosa poi è il comportamento di Minniti e della polizia di stato di stampo fascista, il quale certo da buon “politico” (a questo ci hanno abituato) sfrutta l’aria che spira per la poltrona.

    Per la chiesa cattolica poi sono d’aacordo col lettore che mi ha preceduto; la chiesa è sempre ipocrita e capace di giustificare tutto ed il contario di tutto…a spese nostre.

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