Menu

Il capo è nervoso

“Attenti oggi il capo è nervoso”. Chissà quante volte ve lo sarete sentito dire arrivando al lavoro. Nella maggior parte dei casi il capo è nervoso perché qualcuno, più ”capo” di lui, gli sta con il fiato sul collo; oppure perché i suoi dipendenti contestano le sue decisioni, talvolta apertamente, talvolta con lo “sciopero del cuore”, silenzioso ma non per questo deferente.

Che Matteo Renzi sia molto nervoso lo testimoniano la quantità di contestazioni (e di manganellate della polizia) che lo inseguono ovunque vada, sia essa una grande città o un piccolo centro. E’ nervoso perché sa di aver fatto parecchio del lavoro sporco che gli era stato richiesto contro lavoratori, pensionati, risparmiatori. La lettera della Bce firmata da Draghi e Trichet il 5 agosto del 2011, è stata applicata… alla lettera.

Ma i suoi mandatari non sono ancora contenti.

Non lo è l’Unione Europea che mal sopporta le sue rodomontate così come non sopportava le stramberie di Berlusconi.

Non lo è la Confindustria, oggi pesantemente ipotecata dalle aziende di cui il governo è azionista, e che lo placca stretto per rendere strutturali e non congiunturali gli sgravi contributivi, la mano libera alle imprese nel licenziare o assumere con salari da fame.

Non lo è un potere forte come la magistratura, la quale mostra forti segni di fastidio verso un premier che, come Berlusconi, ritiene che la legalità vada bene per tutti tranne che per i suoi uomini e donne ripetutamente beccati con le mani nella marmellata.

Renzi è contrariato dal fatto che gli indicatori economici sull’andamento della recessione smentiscono ogni sua fanfaronata sulla disoccupazione, i redditi, i consumi, il risparmio, la fiducia sul futuro.

Renzi è preoccupato dal fatto che l’unica carta su cui può ancora contare è che le classi dominanti non hanno ancora trovato un “leader” di ricambio con cui sostituirlo senza ricorrere alle elezioni. Esattamente come venne fatto con Berlusconi (piazzandoci Monti) o con il povero Letta (messo alla porta dal collega di partito Renzi).

Renzi occulta il suo nervosismo ricorrendo a tweet sferzanti e a interviste televisive con giornalisti in ginocchio. Ma cercare di vincere facile non è un buon allenamento, se vuoi ingaggiare sfide serie.

Renzi è talmente nervoso che ha anticipato di mesi le nomine ai vertici di polizia, servizi segreti, guardia di finanza, per cercare di legare a sé gli apparati coercitivi dello Stato che gli stanno salvando il culo dalle contestazioni nella strade e nelle città italiane. Come contropartita hanno però preteso che Carrai, l’amico di Renzi, venisse tenuto fuori dai servizi di sicurezza.

Renzi è molto nervoso perché ha verificato come un cittadino su tre sia andato a votare al referendum contro le trivelle, anche se lui gli avevo detto di stare a casa.

E’ nervoso perché l’aria che tira per le elezioni comunali nella grandi città vede i suoi candidati in serissima difficoltà di consensi.

E’ nervoso perché ogni volta che annuncia che andrà a casa, se perde il referendum sulle riforme controcostituzionali ad ottobre, non c’è nessuno che cerchi di dissuaderlo dal non farlo.

Renzi va mandato a casa. E stavolta sarebbe molto meglio che la spinta venisse dalla società e non da giochi ridefiniti dentro i salotti esclusivi dei poteri forti o dentro qualche loggia. Le tensioni con Confindustria, Magistratura ed Unione Europea si stanno accumulando pericolosamente per il “capo”, ma un’altra operazione come quella contro Berlusconi non sarebbe affatto, come non lo fu quella, una svolta democratica di cui tutti sentono il bisogno.

A ottobre ci sarà un referendum decisivo, non solo per impedire che la Costituzione diventi come il bugiardino delle medicine, ma per dare una spallata ad un capo nervoso e pericoloso, più per gli altri che per sé stesso.

A ottobre la partita che si gioca sarà di importanza straordinaria, è bene dircelo sin da adesso. Chi continua ad auspicare di spacchettare i quesiti e magari su alcuni votare no e su altri si – nell’illusione che “gli italiani” possano concentrarsi su formule volutamente astruse piuttosto che, all’evidenza, pro o contro una svolta reazionaria malamente nascosta da una faccia da impunito – non comprende il carattere strategico di questa battaglia democratica.

Anche in questa occasione non sono possibili “riduzione del danno”. Lo scontro sul referendum di ottobre è uno spartiacque: o con Renzi (e la Troika) o con la democrazia.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

2 Commenti


  • stanco

    Mi sembra che si era presentato come chi aveva capacita’ di risolvere i problemi: Prima Cosa Non E’ Stato Eletto dal Popolo Italiano, seconda cosa Ha fatto solo danni e ha portato la nazione alla schiavitu’. Ha poi portato tutti alla fame a favore dei suoi Padroni, capi, finanziatori e non ultimo diverse banche. Uno del genere non deve neanche amministrare un punto vendita di gelati al polo nord. Quando, con un po’ di buonsenso sparira’ dalla politica e non solo…….ah dimenticavo senza pensione e buonuscite ha gia’ sprecato troppi soldi del popolo Italiano.


  • pierluigi

    Renzi sta portando a termine il programma Gelli(ricordate?)toscano pure lui…etruria…fanfani…boschi (ricordate:grande uomo politico il fanfan l atulip):il referendum costituzionale è proprio questo:ricondurre il paese gestito da un uomo solo al comando,che e in linea con quello che sta avvenenedo in tutti i paesi a livello globale,con l’intento di creare o meglio consolidare una oligo-monarchia a livello mondiale;a renzi non glie frega di risolvere i problemi legati all’economia e al miglioramento della vita delle persone che lavorano ma solo centralizzare le decisioni in sintonia con le sirene del capitale (già DAS CAPITAL);naturalmenta questo non avviene senza contraddizioni ma asserire che non favorire renzi è regalare il paese alla destra becera è:provocatorio,a senso unico nel modo dipensare,ingannevole tanto è vero che stiamo oggettivamente svoltando a destra senza aggettivi con una qualità che è quella di affossare definitivamente una costituzione liberal-democratica che sta stretta perchè creata da una lotta di popolo..già lotta dipopolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *