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Emilia-Romagna. Riuscito lo sciopero regionale del personale Ata nelle scuole

Segreterie chiuse, interi istituti bloccati e senza collaboratori scolastici. E’ questo il bollettino della giornata di sciopero regionale del personale ATA. Anche se i dati più veritieri saranno resi lunedi si può in ogni caso parlare di un successo che ha visto migliaia di adesioni in tutta l’Emilia Romagna.
Fortisssime sono ormai le motivazioni che vedeno i lavoratori arrivare a sacrificare,oltre la passione per il proprio lavoro, una fetta del loro, già, magro salario, salario che si aggira attorno ai 1000 euro, prevale ormai la consapevolezza di difendere,ad ogni costo, la dignità di lavoratore e che con gli attuali organici è impossibile andare avanti senza alcuna garanzia occupazionale.
A Bologna si è tenuto un presidio sotto l’ufficio scolastico, organizzato dall’ Unione Sindacale di Base, che ha visto centinaia di lavoratrici e lavoratori gridare a gran voce il loro diritto ad un’incontro,poi ottenuto, con i dirigenti, il vice-direttore Versari e il dirigente per le relazioni sindacali Di Palma.
Nel incontro l’ U.S.B ha formulato, con la chiarezza che sempre la contraddistigue, precise proposte, dalla trasformazione dei contratti dei tecnici all’ aumento di 1700 posti su tutti i profili.
I dirigenti si sono cimentati nello sport nazionale dello scaricabarile gettando le responsabilità ,dell’attuale situazione, al governo, pur impegnandosi a farsi portavoce e a diffondere un comunicato dov si dicono pronti a portare alcune delle richieste nei “grigi” tavoli istituzionali.
Bontà loro fungere da passacarte.
Il gruppo dei lavoratori dopo l’incontro si è diretto verso Piazza Ravegnana cimentandosi in un festoso quanto rumoroso Cacerolazo.
Non è che l’inizio, hanno giurato i partecipanti, infatti, a breve, scenderanno nuovamente in piazza indicendo una giornata di lotta partecipando al corteo del 1° Maggio che vede l’ Unione Sindacale di Base come capofila tra i promotori della giornata bolognese.

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