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Ambasciatore sudafricano rifiuta il “dono” di Israele

L’ex ambasciatore del Sud Africa a Tel Aviv ha pubblicamente respinto un dono da parte del governo israeliano, di 18 alberi piantati a nome suo da parte del Fondo Nazionale Ebraico (Jewish National Fund – JNF), su terreni violentemente espropriati dai suoi proprietari palestinesi.

A Ismail Coovadia, già attivista anti-apartheid e membro dell’African National Congress, è stato presentato un certificato del JNF, firmato da Rafael Barak, direttore generale del Ministero degli Esteri israeliano, informandolo che gli alberi erano stati piantati in suo “onore”.

Coovadia è rimasto indignato dall’iniziativa e in una lettera pubblicata dal BDS Sud Africa, ha spiegato:

Ho recentemente completato il mio mandato come il quinto ambasciatore del Sudafrica democratico e anti-razzista per lo Stato di Israele.

Le azioni razziste del parastatale israeliano Fondo Nazionale Ebraico, insieme a varie altre istituzioni dello Stato di Israele, di rimuovere con la forza i palestinesi e i beduini dalle loro legittime case è l’ennesima ripetizione dell’ingiustizia in atto inflitta dall’esercito israeliano, ecc …

Ho avuto l’opportunità di visitare entrambi la “South Africa Forest” e la “Foresta dell’Ambasciatore” in Israele dove gli alberi vengono piantati in nome del Sud Africa. Per quanto riguarda quest’ultimo caso, le mie domande ai funzionari del Ministero degli Esteri israeliano sono rimaste senza risposta da oltre un anno.

Purtroppo, il mio permesso non è stato chiesto per piantare uno o più alberi a nome mio o a nome di un ambasciatore del Sud Africa su terre usurpate, la terra legittima dei palestinesi e dei beduini. Mi riservo il diritto all’utilizzo del mio nome, con o senza il mio permesso.

“Il replicare l’Apartheid”

Il JNF ha piantato la cosiddetta “Foresta dell’Ambasciatore” su terre violentemente sequestrate al villaggio beduino di al-Araqib.

Questa zona della Naqab meridionale è al centro della lotta dei beduini per rimanere sulla loro terra a fronte di piani imminenti per ulteriori espulsioni di massa da parte del governo israeliano per far posto ad ancora più colonizzazione ebraica.

Coovadia ha scritto che le azioni di Israele che ha visto durante il suo mandato sono pari a “il replicare l’Apartheid”, il sistema di violenta segregazione razziale che è stato abolito in Sudafrica nel 1994.

Il certificato JNF “non è altro che un’offesa alla mia dignità e integrità”, ha scritto Coovadia. “Non sono stato coinvolto, e non lo sarò mai, nella piantagione di ’18 alberi’, in mio ‘onore’, su terreni espropriati e rubati.”

L’ambasciatore ha aggiunto che avrebbe restituito il certificato con la richiesta che gli alberi fossero rimossi.

La lettera di Coovadia rivelando di questo dono era indirizzata a Mark Kaplan e Heidi Grunebaum, autori del recente documentario Il Villaggio sotto la foresta, che esamina il ruolo del JNF nel piantare il cosiddetto “South Africa Forest” sulle rovine del villaggio palestinese di Lubya distrutto da Israele.

Il JNF, che ha uffici per la raccolta fondi in molti paesi, è oggetto di una crescente campagna a causa del suo coinvolgimento nel furto della terra palestinese da parte di Israele.

In risposta ad un reclamo formale dalla campagna Stop the JNF, la Charity Commission del Regno Unito ha recentemente iniziato un’indagine sul coinvolgimento del JNF in attività razziste.

Fonte: Electronic Intifada

Traduzione di BDS Italia

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