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Ucciso in un attentato il Presidente della Repubblica del Donestk

La guerra sporca sulla frontiera est prosegue. Il leader della Repubblica Popolare di Donetsk Alexandr Zakharchenko è rimasto ucciso da una bomba mentre si trovava in un bar nel centro di Donetsk. Nell’esplosione è rimasto ferito anche Aleksandr Timofeev, ministro del Tesoro della Repubblica Popolare di Donetsk.

Immediate e preoccupate le reazioni della Russia su questo attentato. La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato ai giornalisti che con ogni probabilità dietro l’uccisione di Zakharchenko c’è il regime ucraino:”Anzichè rispettare gli accordi di Minsk e cercare una via d’uscita dal conflitto interno, la parte ucraina realizza uno scenario terroristico, aggravando ancora di più la già difficile situazione. L’Ucraina non avendo mantenuto le promesse di pace ha ora deciso di passare alla guerra di sangue”. La Zakharova ha poi rivolto un appello alla comunità internazionale per un’indagine indipendente su questo delitto:”La comunità internazionale deve richiedere, e considerando il carattere di marionetta del sistema politico dell’Ucraina, anche controllare direttamente l’effettuazione di un’indagine super-partes su questa uccisione commessa davanti agli occhi della popolazione civile”.

Da tempo i servizi segreti ucraini (e non solo) stanno procedendo ad omicidi mirati contro dirigenti politici e militari delle Repubbliche popolari del Donbass. A ottobre dello scorso anno era stato ucciso il comandante Arsen Pavlov “Motorola”, a marzo di quest’anno il comandante militare Mikhail Tolstykh.

Aleksandr Zakharchenko aveva 42 anni. Laurato in Legge, ha iniziato a nelle miniere di carbone nel bacino del Donbass, per poi aprire una propria attività imprenditoriale come elettricista. Nel 2010 divenne capo della filiale di Donetsk dell’organizzazione sociale “Oplot”, e nel 2014 durante le proteste nel sud-ovest dell’Ucraina prese parte all’attaco della sede dell’amministrazione regionale di Donetsk. Nel maggio del 2014 viene nominato comandante militare di Donetsk e successivamente ministro degli Interni dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk.

L’8 agosto 2014 il Consiglio dei Ministri dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk lo nomina primo ministro, mentre qualche mese dopo, il 2 novembre 2014 viene eletto presidente dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, con il 75,5% dei consensi. Zakharchenko ha preso parte attivamente alle operazioni militari sulla linea del fronte ed è stato ferito due volte, il 22 luglio 2014 ad un braccio ed il 17 febbraio 2015 ad una gamba durante gli scontri armati a Debal’tsevo.

 

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