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Lorenzo Orsetti è caduto combattendo in Siria, contro l’Isis

E’ caduto combattendo contro l’Isis, a Baghouz, in Siria al confine con l’Iraq, Lorenzo Orsetti.

Fiorentino, 33 anni, si definiva anarchico e ha lasciato, partendo, questo sintetico messaggio: Mi chiamo Lorenzo, ho 32 anni, sono nato e cresciuto a Firenze. Ho lavorato per 13 anni nell’alta ristorazione: ho fatto il cameriere, il sommelier, il cuoco. Mi sono avvicinato alla causa curda perché mi convincevano gli ideali che la ispirano, vogliono costruire una società più giusta più equa. L’emancipazione della donna, la cooperazione sociale, l’ecologia sociale e, naturalmente, la democrazia. Per questi ideali sarei stato pronto a combattere anche altrove, in altri contesti. Poi è scoppiato il caos a Afrin e ho deciso di venire qui per aiutare la popolazione civile a difendersi”.

Nome di battaglia, Heval Tekosher, il “lottatore”. Qui una sua testimonianza: https://www.facebook.com/orso.dellatullo.1/videos/584167505432628/?hc_location=ufi.

Il messaggio postumo di “Tekoser”

Daesh ha diffuso foto e documenti su Instagram, accompagnando con l’ultimo insulto possibile per un compagno: «il crociato italiano è stato ucciso negli scontri nella località di Baghuz». Ma non si può pretendere che degli integralisti di qualsiasi religione capiscano l’ateismo…

Si era unito alle milizie curdo-siriane Ypg, e da un anno e mezzo era impegnato nelle operazioni contro le ultime sacche del califfato islamico intorno a Baghouz. Come altri in precedenza…

Non si nascondeva affatto, com’è giusto che sia per chi combatte per una causa giusta. Tant’è vero che lo aveva raggiunto una volta l’inviato del Corriere della Sera, Giulio Giri, cui aveva consegnato poche scarne frasi.

«Io non ho nessuna remora morale, sto facendo la cosa giusta, sono a posto con la mia coscienza. Siamo qua e qua resteremo fino all’ultimo. Un po’ perché non c’è nient’altro da fare, un po’ perché è la cosa giusta da fare. Combattiamo».

E’ impossibile spiegare lo stato d’animo dei combattenti a chi non condivide neanche un pelo della loro esperienza umana. Dunque è inevitabile ridurre le parole al minimo, scartare le tentazioni dell’autocelebrazione, le fisime dell’individuo asservito ai culti del consumo e dell’individualismo, guardare in faccia la nuda realtà e accettare le conseguenze delle proprie scelte. Serenamente e con grande determinazione.

Aveva conosciuto altri compagni italiani impegnati nello stesso fronte – e solo i compagni combattono contro l’Isis, chissà come mai… – gli stessi che vengono “attenzionati” da polizia e magistratura una volta rientrati in Italia. Strano, non vi sembra? Eppure si sono battuti e si battono contro un nemico del “nostro” Stato, ufficialmente…

Col tempo, era stato raggiunto al fronte persino da Fausto Biloslavo, sedicente giornalista di guerra, di matrice fascista (iniziò nel Il fronte della gioventù, organizzazione giovanile missina, a Trieste), poi arrestato (e prosciolto) per falsa testimonianza nelle indagini sulla strage di Bologna, inviato in Libano, corrispondente per testate di destra italiane e in “forte odore di Cia”, stando a corrispondenti di guerra di lungo corso. Un autentico nemico che finge di esserti amico…

Non a caso la breve intervista che Lorenzo gli concede parte proprio da una domanda sugli altri compagni combattenti in Siria.

Eccola qui:

Altri cinque volontari rientrati in Italia sono finiti nel mirino della Digos. Cosa ne pensi? 

Le misure di sorveglianza speciale per cinque compagni italiani Paolo, Jack, Eddy, Davide e Jacopo sono profondamente ingiuste. Chi ha imparato ad usare le armi contro l’Isis è stato considerato socialmente pericoloso”.

Nessuno è venuto in Siria per poi combattere anche in Italia?

Alcuni di questi compagni non avevano nemmeno imbracciato le armi. In Italia sono legati al movimento No Tav, ma questo non li trasforma in terroristi a prescindere”.

Anche tu temi di avere problemi?

Al momento non prevedo di rientrare, ma se dovessero accusarmi di qualcosa rispondo che sono fiero di quello che sto facendo in Siria. Sono pronto ad assumermi le eventuali conseguenze”.

Come è stata la guerra, quasi vinta, contro lo Stato islamico?

Dura. Un paio di volte sono quasi riusciti ad accerchiarci. Nel deserto hanno contrattaccato e travolto le nostre postazioni. Quando iniziano a morirti i tuoi compagni accanto, soprattutto per le mine e  cecchini, non lo dimentichi. Adesso molti miliziani stranieri si arrendono, ma spesso si sono fatti saltare in aria quando non avevano vie di scampo. Lo Stato islamico è un male assoluto. Questa è una battaglia di civiltà”.

Vi state preparando al prossimo conflitto con i turchi?

Ad Afrin (l’ultima battaglia in gennaio nda) ho visto i caccia e i droni turchi fare terra bruciata, i corpi carbonizzati dei miei compagni ed i civili sotto le macerie. Non è importante essere di destra o di sinistra per capire che la Turchia continua ad appoggiare le frange estremiste ed è una minaccia per l’intero Medio Oriente”.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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13 Commenti


  • MATTIA

    GRANDE LORENZO SEI UN MARTIRE GUERRIERO GRAZIE RIP.


  • Stefano

    Riposa in pace eroe.


  • C c

    Eri e sarai sempre un esempio da seguire per tutti noi, riposa in pace.


  • Sergio Parlanti

    grande lo farei anchio se non avessi famiglia


  • Aldo

    Si, la tua vita resta un successo!


  • Lorenzo

    Lorenzo ti chiamavi come me,sicuramente con dei principi come i mie ti sei fatto valere e sei morto con onore sono fiero che tu ci ai reso fieri di essere italiani peccheto che questo accada poche volte sarai sempre nel mio cuore riposa in pace guerriero italiano


  • Domenico

    Ti ricorderò come un grande Eroe, hai dato la tua vita per difendere i più deboli.Lo Stato Italiano deve riconoscere il tuo grande gesto , sei morto per una giusta causa.I veri Terroristi sono quelli che appoggiano lsis.


  • Mario

    Una persona coraggiosa con elevati principi morali ed etici. Un esempio. Riposa 8n 0ace


  • morando

    non visse abbastanza chi visse sol per se………………che la terra ti sia lieve
    Lorernzo……………..


  • gianluca

    RISPETTO


  • Alessandro

    Addio EROE


  • Gianni Sartori

    Nella giornata di ieri, 20 marzo 2019, la militante del TKP/ML Hiyem Yolcu – detenuta in un carcere turco – ha annunciato di aver iniziato lo sciopero della fame
    ad oltranza, in sintonia con Leyla Guven e centinaia di prigionieri e militanti curdi.
    L’avrebbe spinta a tale decisione, il gesto – un suicidio di protesta – di Zulkuf Gezen.
    I militanti in sciopero della fame (non soltanto nelle prigioni turche; vi partecipano donne e uomini a Strasburgo, Bruxelles, Parigi, nel Galles -Cymru – e ora anche in Sardegna)
    chiedono la fine dell’isolamento per Abdullah Oclan e la liberazione di tutti i prigionieri politici.
    Gianni Sartori


  • m.d.

    Nell articolo lo chiamano crociato …non penso gli faccia onore.
    Coraggioso e idealista di liberta’ e non di religione ,come i coraggiosi e idealisti dello stato islamico .
    Se i paesi occidentali fossero stati uniti vedi USA URS e Putin non avesse appoggiato un criminale dittatore questo uomo d’ onore , non si sarebbe dovuto sacrificare ….la responsabilita’ di tutto cio’ rimane nell ‘ avidita’ di chi ci governa che non ha ancora coscenza per un cambio di marcia verso una nuova civilta’ .

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