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Moldavia. Si accentua la repressione contro i partiti dell’opposizione

In un clima fortemente condizionato dalla vicina guerra in Ucraina e dall’isteria antirussa, il governo della presidente filo Ue e filo Nato, Sandu, sta accentuando pesantemente la repressione fuori e dentro il Parlamento contro i partiti dell’opposizione, spesso liquidati in Occidente come filo-russi, legittimando in questo modo misure repressive che in altri paesi – vedi la Georgia – vengono invece stigmatizzate dall’Unione Europea secondo la logica di un inaccettabile “doppio standard” che il mondo comincia a non accettare più.

La tensione politica nel paese è altissima in previsione del referendum ad ottobre sull’adesione all’UE da tenersi insieme alle elezioni presidenziali. Mentre il governo della Sandu vuole aderire alla Ue e alla Nato, i partiti dell’opposizione propendono per aderire all’Unione commerciale con la Russia. Una contrapposizione simile a quello che portò al colpo di stato di Euromaidan in Ucraina.

Più di 30 partecipanti ad una manifestazione che si stava svolgendo vicino all’edificio del parlamento moldavo a sostegno dei deputati del blocco della Vittoria privati del diritto di partecipare alle riunioni, sono stati arrestati e portati nelle caserme alla polizia nella capitale moldava Chisinau. “Oggi, i cittadini comuni che volevano manifestare pacificamente sono stati arrestati durante questa manifestazione di protesta! Circa 30-35 persone sono state portate all’ispettorato di polizia del distretto di Buiucani. Questi sono i metodi per combattere il popolo di questo governo, non solo l’opposizione, ma anche il dissenso”, ha detto rappresentante del blocco “Vittoria” Yuri Vitnyansky durante la manifestazione.

Il Blocco della Vittoria moldavo, all’opposizione, ha annunciato che avrebbe impugnato in tribunale la decisione del Partito di Azione e Solidarietà (PAS) al governo, il quale ha vietato ai deputati della formazione politica dell’opposizione di partecipare alle sessioni plenarie del parlamento, senza specificare in quale caso.

Il giorno prima, il presidente del parlamento moldavo, Igor Grosu, si era rifiutato di dare la parola ai membri del blocco di opposizione “Vittoria”, spegnendo i loro microfoni. In risposta, l’opposizione aveva bloccato la tribuna del parlamento, protestando contro l’ostracismo contro le loro iniziative da parte del partito di governo. Il presidente del parlamento ha proposto di vietare a questi parlamentari di partecipare a cinque sessioni plenarie. I 57 deputati del partito di governo hanno votato a favore.

Il 21 aprile si è tenuto un incontro, tra leader dei partiti Shor, Chance, Victoria, Renaissance e Moldovan Power of Alternatives and Agreements che hanno firmato un accordo sulla creazione del blocco elettorale “Vittoria”. Venerdì si è tenuta una manifestazione spontanea nei pressi dell’edificio del parlamento a sostegno dei deputati dell’opposizione.

Venerdì, il blocco della Vittoria ha annunciato di aver preparato i documenti per la rimozione di Grosu dalla carica di presidente del parlamento. Il Blocco dei Comunisti e dei Socialisti ha proposto di mettere una bozza con la richiesta delle dimissioni di Grosu all’ordine del giorno del Parlamento, ma è stato rifiutato. I deputati delle due forze politiche di opposizione intendono discutere la possibilità di azioni congiunte contro il capo del parlamento.

In Moldavia, i partiti dell’opposizione hanno organizzato proteste antigovernative dal maggio 2022, insistendo sulle dimissioni del gabinetto dei ministri e della presidente Maia Sandu, leader del partito di governo PAS ed apertamente filo Ue e filo Nato. I manifestanti accusano la leadership del Paese di non essere in grado di far fronte alla crisi dell’economia e del settore energetico, oltre a mettere sotto pressione l’opposizione. A seguito delle azioni delle autorità della repubblica, il partito di opposizione Shor è stato messo al bando e i rappresentanti di alcuni altri partiti politici, tra cui il Partito dei Socialisti e i partiti Renaissance e Chance, subiscono regolarmente perquisizioni e arresti dei loro sostenitori.

A Est di Bruxelles l’autoritarismo non regna solo a Budapest ma anche tra gli alleati filo-occidentali. E’ bene saperlo e mettere fine alla logica dei “due pesi e due misure”.

 

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2 Commenti


  • Andrea Vannini

    A est di Bruxelles, a budapest regnera’ l’ autoritarismo ma anche una sovranità nazionale rara e degna (sconosciuta in italietta). Gli “alleati” (colonie) filo U-ccidentali oltre che autoritari sono dominati dai voleri e dagli ordini di usa nato ue.


    • Redazione Roma

      Vannini lei confonde molte cose e arriva a conclusioni fuorvianti. Il fatto che l’Ungheria abbia remato controcorrente sulla guerra in Ucraina è un dato oggettivo, che dovremmo farci andar bene anche Orban è un altro ben diverso

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