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Milano. Sgomberi e militarizzazione. Che dice la Giunta Pisapia?

Al termine di una lunga trattativa, durata circa 4 ore, le famiglie sgomberate a San Siro e gliattviisti del centro sociale il Cantiere hanno lasciato gli uffici dell’assessorato alla Casa del Comune di Milano che avevano occupato in segno di protesta contro lo sgombero di 4 famiglie che occupavano case popolari sfitte in zona San Siro. I 4 nuclei familiari, con 11 minori, verranno ospitati in albergo fino a giovedi’ prossimo. Immediata la provocazione del consigliere neofascista del Pdl De Corato: che afferma di avere pronta una denuncia alla Corte dei Conti: “Chi paga l’albergo a dei delinquenti, il Comune?” e chiede che il sindaco si impegni a denunciare gli occupanti per interruzione di pubblico servizio, occupazione abusiva e occupazione di spazio pubblico. L’assessore alla casa Castellano conferma quella che è la linea della giunta Pisapia: “Non possiamo proteggere chi commette il reato di occupazione abusiva, soprattutto quando ci sono particolari segnalazioni”. L’assessore ha anche precisato, al contrario di quanto sostengono i manifestanti, che durante lo sgombero “erano presenti tre assistenti sociali, che hanno inoltrato a donne e bambini la proposta di una comunià di accoglienza, da tutti rifiutata”. Dunque, la linea del Comune sull’emergenza abitativa rimane sempre la stessa “chi occupa deve essere sgomberato”, ma “non lasciamo nessuno in strada”.

Mentre criminalità organizzata, devastazione ambientale, spaccio internazionale di droga, evasione fiscale, estorsioni, sfruttamento della prostituzione e ogni altro tipo di crimine si svolgono a Milano, decine di poliziotti e carabinieri vengono impiegati a sgomberare alloggi occupati da famiglie senza casa (come a S. Siro), a sgomberare spazi sociali occupati che l’ALER lascia all’abbandono e al degrado (come il Laboratorio per i Beni Comuni di via Padova) e a militarizzare via Padova

Questore, Prefetto e il sottobosco di grandi e piccoli sciacalli che speculano all’ombra della Regione e della Provincia, hanno pensato che il fine settimana di Pasqua sarebbe stato ottimo per stroncare sul nascere un eventuale tentativo di liberare nuovamente il Laboratorio per i Beni Comuni di via Padova. E così nel pomeriggio di ieri hanno schierato un piccolo esercito di occupazione che staziona a 3 angoli su quattro della via: tre blindati (due dei carabinieri e uno della PS), gazzelle, auto di servizio, nei bar ci sono i graduati a prendere il caffè e disseminati per la via uno stuolo di funzionari in borghese. Danno la caccia al nulla, intralciano la strada, la vita del quartiere,-caschi in mano guardati con curiosità o disprezzo malcelato da centinaia di residenti e passanti.

Il Sindaco, gli assessori Granelli e Castellano è ora che la finiscano di recitare il copione scritto da De Corato e di ripetere il mantra della legalità. “La legalità che difendono è la legalità imposta a furia di celere e carabinieri, che alimenta il degrado dei quartieri, che fomenta il sottobosco della grande e piccola malavita” denuncia il Laboratorio per i Beni Comuni recentemente sgomberato che lancia un appello all’amministrazione comunale “Avete avuto il mandato per amministrare questa città in altro modo, con altri principi, con altri valori. Fatelo. La democrazia partecipata di cui si riempiono la bocca è diventata lo spettro putrido della voglia di protagonismo, di partecipazione, di cambiamento per cui sono stati eletti”. 

Mercoledi 10 aprile, in via Larga gli attivisti del Laboratorio incontreranno un funzionario dell’Assessorato Casa e Demanio, lo stesso che è stato occupato dalle famiglie e sfrattate e dal Comitato di Lotta di San Siro. “La repressione non è una risposta accettabile alla spinta che sale, alla mobilitazione, per i diritti e la dignità. Ecco perché, è solo una parte della mobilitazione, polizia o meno, lamiere o meno, divieti o meno, il Laboratorio per i Beni Comuni sarà riaperto”. Affermano gli attivisti. “Schierarsi su questo è un primo atto concreto. Per questo invitiamo associazioni, comitati, movimenti, esponenti politici e della società civile a schierarsi in forma pubblica”. Per domani, Lunedi 9 aprile dalle 18 ci sarà una festa di strada (via Padova angolo via Bassano del Grappa).

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