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Roma. Pacco bomba contro le case occupate

Da aprile nel quartiere periferico di Ponte di Nona (zona Prenestina) sono state occupate dai senza casa alcune palazzine costruite da Caltagirone. La zona non è quella delle case popolari ma quella delle case private. C’è stata qualche tensione all’inizio con i soliti “comitati per la sicurezza” che hanno cercato di aizzare la gente contro gli occupanti. Ma particolari problemi non ci sono mai stati, anche perchè l’occupazione è una di quelle dello Tsunami Tour che a dicembre ed aprile ha dato vita a numerosi occupazione di case organizzate e con precisi obiettivi e modalità di gestione della lotta. L’occupazione, in questo caso, è gestita dagli attivisti di Action.
Questa notte, mentre dentro l’occupazione si festeggiavano i tre mesi di occupazione, due occupanti hanno notato una Bmw bianca modello 95/2000 che rallentava e poi si fermava davanti all’entrata delle palazzine occupate. La macchina ripartiva ma sulla strada rimaneva uno zainetto. Uno degli occupanti si è avvicinato e ha notato un led luminoso. E’ scattato l’allarme ed è stata chiamatala polizia con gli artificeri che hanno confermato come si trattasse di un ordigno con tanto di timer ma difettoso. La polizia ha affermato che si tratta di un “atto dimostrativo”.
Ipotesi?
a) Nel quartiere c’è chi soffia sul fuoco con argomenti razzisti contro gli occupanti
b) La malavita locale non tollera dissonanze organizzate sul proprio territorio
c) le case occupate sono di Caltagirone, uno a cui da smepre piace il gioco duro

Solidarietà agli occupanti di Ponte di Nona è arrivate da diverse realtà sociali del territorio e metropolitane. Nessuna intimidazione verrà accettata.

Il comunicato degli occupanti su quanto accaduto stanotte

LE RAGIONI DELLA NOSTRA LOTTA, PER DIRE NO UNA PROVOCAZIONE

La notte scorsa, mentre nella casa occupata di Caltagirone a Ponte di Nona si festeggiavano i tre mesi di occupazione, una Bmw bianca modello 95/2000 rallentava e poi si fermava davanti all’entrata della palazzina. La macchina ripartiva ma sulla strada rimaneva uno zainetto. Uno degli occupanti si è avvicinato e ha notato un led luminoso. E’ scattato l’allarme ed è stata chiamata la polizia con gli artificieri. Probabilmente si tratta di un “atto dimostrativo”.

Vogliamo sottolineare che nessuna intimidazione può arrestare le lotte sociali, pubbliche e trasparenti. L’occupazione della palazzina di Ponte di Nona è l’unico atto che molte famiglie hanno potuto mettere in pratica per trovare una soluzione abitativa. Il percorso di lotta per il diritto all’abitare, all’interno dello tsunami tour, è strumento di riappropriazione dei diritti per le famiglie occupanti e per tutti quelli che vivono il dramma dell’emergenza abitativa. Riteniamo grave qualsiasi atto di intimidazione come quello di questa notte, perché è un atto contro la democrazia e la libertà di rivendicare una vita migliore.

Questa sera, alle ore 18, gli occupanti di Action organizzano un primo incontro pubblico con le realtà sociali del municipio per discutere dell’accaduto e stabilire le iniziative da realizzare nei prossimi giorni all’interno del quartiere.

L’incontro si svolgerà nei locali della Biblioteca dell’Associazione Papillon-Rebibbia, in via Raoul Chiodelli 10

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