Sabato prossimo nelle strade di Roma si paleserà, finalmente, l’opposizione politica e sociale al governo in carica. E lo farà sia mettendo in evidenza le priorità di una piattaforma apertamente alternativa a quella degli interessi materiali – sia interni che internazionali – che ispirano le scelte dell’esecutivo, sia materializzando la ricomposizione politica e sociale del fronte che si oppone concretamente al governo.
Si tratta di una coalizione che ha messo insieme per una manifestazione nazionale 38 organizzazioni e reti nazionali, 43 organismi e realtà sociali locali e una settantina di personalità della cultura e della politica.
Lo “spirito” che attraversa la convocazione della manifestazione di sabato è un chiaro e convinto No alla guerra. Questa ipoteca continua a pesare sulle scelte del paese sia con gli impegni militari decisi dagli ultimi due governi nella guerra in Ucraina, sia con le ricadute sociali, economiche e ideologiche su quello che possiamo definire il “fronte interno”. Un paese che va alla guerra produce al suo interno dei “mostri” che ne alimentano tanti altri e di conseguenza la regressione complessiva della società.
Ma, oltre il no alla guerra, è lunga la lista delle priorità che animano la piattaforma di questo fronte politico e sociale che marcia in opposizione all’agenda del governo Meloni. A partire dalla questione dei salari e del salario minimo, per arrivare alle devastazioni ambientali, alla insostenibile emergenza abitativa, alle insopportabili politiche contro gli immigrati, al blocco dell’ascensore sociale per le nuove generazioni e al rischio della “secessione reale” del paese rappresentato dall’autonomia differenziata.
Il concentramento del corteo è previsto in Piazza della Repubblica alle ore 14.00. Il corteo sarà aperto da uno spezzone unitario di tutte le realtà promotrici e vedrà snocciolarsi le varie realtà che lo hanno fortemente voluto. L’Usb, che dopo lo sciopero generale del 26 maggio ha spinto moltissimo per questa manifestazione, ha scelto di stare dietro, mandando un segnale importante al protagonismo delle realtà sociali e al senso unitario del corteo. Il valore aggiunto sarà dato ancora una volta dalla convinta partecipazione delle organizzazioni giovanili e studentesche.
La manifestazione di sabato scorso del M5S a Roma, che pure intendeva riempire lo spazio politico dell’opposizione al governo, è stata per molti aspetti simile ma diversa da quella che sfilerà sabato prossimo. “Ci sono state interlocuzioni con settori di base del M5S, soprattutto sulle questioni legate al salario minimo e alla difesa del reddito” ci dice Freddy Fornaciari (Usb). Sabato scorso un dirigente di categoria dell’Usb è anche intervenuto dal palco denunciando la condizioni di pesante precarietà e bassi salari di molte lavoratrici e lavoratori. Ma a livello di vertici c’è invece assoluta impermeabilità a ogni proposta di azione comune.
“Per esempio sul No alla guerra, non si è avvertita totale empatia dei leader pentastellati con le parole chiare e forti di Moni Ovadia dal palco del M5S, anzi forse c’era anche un po’ di imbarazzo” viene sottolineato. Un imbarazzo del tutto inesistente, invece, nelle affermazioni con cui la segretaria del PD Elly Schlein ha ribadito la continuazione dell’impegno militare dell’Italia nella guerra in Ucraina.
Infine, sabato prossimo a Roma sarà in piazza anche la Cgil per una manifestazione sulla sanità. Un altro pannicello caldo dopo le tre manifestazioni interregionali fatte per evitare di dichiarare lo sciopero generale contro il governo Meloni. Con in più un convitato di pietra che ha contribuito a smantellare la sanità pubblica come il welfare aziendale introdotto nei contratti, alimentando così quel dissanguamento del +70% di risorse che dalla sanità pubblica sono andate a quella privata.
La materializzazione dell’opposizione reale al governo Meloni – del quale viene alimentata artatamente dai mass media una forza di cui non dispone – diventa dunque una questione centrale. Ma qui non si tratta di fare “ammuina” per poi magari spianare il terreno all’alternanza di governo con il PD e agli interessi che ha rappresentato e rappresenta. E’ una alternativa di sistema per il paese quello che la manifestazione di sabato intende cominciare a delineare.
Foto di Patrizia Cortellessa
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