Menu

Lufthansa pretende tagli del personale per l’Alitalia

Non era difficile immaginarselo ma la conferma arriva direttamente nella lettera che il managment della società tedesca ha inviato al governo italiano.

Lufthansa segnala infatti la necessità di una significativa ristrutturazione in Alitalia prima di un accordo per acquistarla. A scriverlo è il ceo della Lufthansa, Carsten Spohr, in una lettera inviata al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda.

Pur riconoscendo le preziose misure adottate fino ad oggi sotto la guida dei commissari, crediamo fermamente che resti una considerevole mole di lavoro da fare prima che Lufthansa sia nella posizione per entrare interamente nella successiva fase del processo”, scrive la Spohr, secondo cui la “Nuova Alitalia” ristrutturata sarà più piccola per personale e flotta.

Superfluo sottolineare che il ministro Calenda guardi ormai apertamente a Lufthansa piuttosto che ad altre soluzioni. Scontate le barricate contro ogni ipotesi di nazionalizzazione di Alitalia (a nostro avviso la soluzione migliore da ogni punto di vista) ci sono anche Easyjet e Cerberus, fra i tre soggetti che hanno mostrato interesse per la compagnia aerea italiana. Nel parlare esplicitamente delle «tre offerte», il ministro Calenda aveva marcato la differenza tra le proposte vincolanti arrivate da Lufthansa ed EasyJet, e l’interesse manifestato dal fondo americano Cerberus, fattosi avanti oltre i termini prefissati e senza alcuna offerta formale. Ma, secondo quanto pubblicato da Il Sole 24 Ore, anche Air France-Klm sarebbe di nuovo in corsa per l’acquisto di Alitalia. Sempre secondo fonti di stampa anche Delta Air Lines, già partner di Alitalia in Skyteam, sarebbe tornata ad interessarsi al vettore e lo farebbe in appoggio ad Air France-Klm e a una cordata che starebbe prendendo forma con EasyJet.“Non facciamo commenti su questi rumors di mercato”, spiega all’Adnkronos un protavoce del gruppo franco-olandese in merito alle voci che parlano di un possibile interesse di Air France – Klm, insieme a Easyjet e Delta Air Lines, per rilevare il vettore italiano.

Lo stesso ministro ha annunciato però che tra pochi giorni i commissari incaricati di gestire il passaggio di proprietà di Alitalia renderanno pubblica la loro scelta. Indovinate chi vincerà?

Ma i lavoratori Alitalia, e con loro Usb, indicano altre soluzioni e pretendono che la compagnia venga nazionalizzata e resti italiana, perché questi ultimi mesi hanno dimostrato che al netto delle scelte fallimentari della politica e dei saccheggi operati dai cosiddetti capitani coraggiosi, Alitalia ha i numeri, le competenze, le forze e i lavoratori perfetti per stare sul mercato in assoluta autonomia. C’è una sola strada: nazionalizzare per difendere un marchio capace di dimostrarsi più forte e resistente di ogni manovra politica.

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *