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Aulla. Arrestati quattro carabinieri, altri cinque indagati. Pestaggi e violenze sui fermati

Quattro carabinieri sono stati arrestati, uno è in carcere e tre agli arresti domiciliari. Altri quattro sono stati raggiunti dal divieto di dimora e un altro sospeso dal servizio. E’ questo il pesante bilancio di un’indagine sulle attività di alcuni “uomini dell’Arma” della caserma di Aulla in Lunigiana, in provincia di Massa Carrara. Il maresciallo comandante di stazione è stato sospeso dal servizio e deve allontanarsi dalla provincia.  L’indagine riguarda alcuni episodi di violenza e pestaggi nei confronti dei fermati. L’inchiesta è nata nel 2016 dalla denuncia di un cittadino italiano finito nelle mani dei carabinieri. Secondo l’ipotesi accusatoria, in quell’occasione alcuni carabinieri – quattro, disse il fermato – lo avrebbero colpito ripetutamente, facendolo finire in ospedale. Quindi i militari avrebbero falsificato i verbali relativi a quell’episodio. Sempre secondo l’accusa, non si sarebbe trattato di un episodio isolato: il gruppetto di carabinieri si sarebbe accanito su più persone, sia italiane che extracomunitarie.  Le accuse nei confronti degli arrestati sono quelle di falso e lesioni che farebbero riferimento in particolare a diversi pestaggi, tra cui uno ai danni di un extracomunitario, presunto spacciatore.

Ma ci sono anche altri episodi sotto indagine, tra questi abusi sessuali su una prostituta e alcune sparizioni di quantitativi di droga sequestrati. “Le misure – afferma una nota diffusa alla stampa dalla Procura di Massa- sono state richieste da quest’ufficio lo scorso quattro aprile e disposte il 12 giugno dal giudice”. La nota afferma poi un concetto che dovrebbe essere affisso sui muri di ogni città: “non essendo consentito in uno stato di diritto quale è il nostro, che la sola appartenenza a una categoria sociale oppure a un corpo, ancorchè meritevole e glorioso come l’Arma dei carabinieri, renda immuni da ogni responsabilità, autorizzi persino la commissione di reati e metta al riparo dal subire indagini”.

 

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