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Blade Runner 2019

«Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento e pattuglie in fiamme.

Un pusher rifilare una sola con aspirina C a due cocainomani wasp, chiattilli e per giunta americani. Farsi sgamare, farsi fottere il borsello dai due tossici “solati”, chiamarli sul suo cellulare rubato insieme al borsello, e farsi fare il cosiddetto “cavallo di ritorno” (100€ e un grammo di coca per il borsello).

Tutto questo al largo dei bastioni di Orione. O di Trastevere, non ricordo!

E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser e uscire dal culo dell’Escobar di Trastevere (o di Tannhäuser, non ricordo) mentre telefonava agli sbirri per farsi aiutare coi tossici che aveva solato e lo avevano fottuto.

A Tannhäuser era regolare. I pusher e gli sbirri erano amici. Facevano affari e in qualche caso sniffavano insieme.

E ho visto il caramba morire con 11 coltellate perché pensava che bastasse presentarsi lì  per far tremare di paura i due chiattilli wasp.

Ma non aveva calcolato che nel regno delle Stelle e Strisce chimiche sono molto più abituati degli italiani di Tannhäuser ad uccidere per legittima difesa. Loro, d’altronde, coi Ddl sicurezza ci hanno fatto il Far West! E così il caramba morì.

E ho visto altri sbirri daltonici scambiare due chiattilli statunitensi bianchi, biondi e con gli occhi azzurri, per due magrebini morti di fame, neri, coi capelli neri e gli occhi neri.

Come cazzo facessero gli sbirri daltonici a fare gli sbirri daltonici al largo dei bastioni di Orione, non l’ho mai capito.

E ho letto comunicati delle Forze dell’Ordine, deliri della Bestia, giornali del regime dei cinque Minchje e delle sette Leghe e post razzisti, su cui era scritto un soggetto e una sceneggiatura da horror splatter. A metà strada tra il kitsch, il surreale e l’angosciosa distorsione espressionista del Gabinetto del dottor Caligari. Con il cliché dell’Uomo Nero, omicida e assetato di sangue, al fine scorticato vivo dalla plebe inferocita. Ma non andò così.

E ho visto uno dei wasp legato ad una sedia, come se fosse torturato, confessare di aver ucciso il caramba di Orione. La tortura, gli sbirri di Orione, di Tannhäuser e del regno delle cinque Minchje e delle sette Leghe, l’hanno sempre usata, sennò non saprebbero lavorare. Ricordo che la usavano anche sui compagni delle Br. Quelli del Blade Runner degli anni settanta e ottanta. E pure vent’anni dopo. Tra i buchi neri di Bolzaneto, e le galassie spente della Diaz.

Ma il ragazzino wasp l’ho visto in foto, sulla Stampa di Tannhäuser. E mi sono chiesto, ma come cazzo ci è arrivata questa foto alla Stampa di Tannhäuser? E ho visto carabinieri coglioni e bastardi condividere foto su Wozzapp. E allora mi sono chiesto se i carabinieri coglioni e bastardi poi tanto coglioni non fossero.

E forse, il regno delle cinque Minchje e delle sette Leghe, sui bastioni di Orione, è solo una provincia dell’impero delle Stelle e delle Strisce chimiche. E allora, la foto è uscita per restituire i chiattilli wasp all’imperatore dal parrucchino biondo. L’esotico Trompe l’oeil. Ho visto. Ho visto. Ho visto. Ma non ci capisco più un cazzo.

Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.

Perché voi umani di Orione, di Tannhäuser, dell’impero a Stelle e Strisce chimiche, del regno dei cinque Minchje e delle sette Leghe siete la sfaccimma della ggente!».

Così disse il Cyberpunk morendo. Non prima di aver mandato affanculo lo sbirro cacciatore e assassino di ribelli!

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10 Commenti


  • marco

    geniale…..!
    quando la riduzione cinematografica?


  • Marco

    Prima di scrivere queste pochezze dovresti contare fino a 100, almeno. Articolo inopportuno e patetico che insegue un inconcludente logica da coatti. Ma dovremmo essere qualcos’altro.


  • Nello jervolino

    Bravissima. Era ora che qualcuno/a scrivesse cosi, al di là dell’oggetto stesso. E così c’è qualcuno/a che sa veramente scrivere.e certamente il fatto nn era così semplice. Assumetela su ito


  • giorgino

    un io narrante che sembra venire da altri mondi ed altri spazi è forse il miglior modo per uscire dalla coazione tribale a fare il tifo sovranista, o il meno diffuso ma non meno potente antitifo a favore dell’impero (remenber cermis?) Al tempo delle sedute spiritiche con cui romano prodi veniva a conoscenza del luogo in cui si trovava aldo moro gli italiani su tale cosa non ci ridevano neanche perchè era troppo stupida, sembrerebbe che oggi invece non si possa sfuggire all’intruppamento ideologico, magari serve proprio l’esercizio della critica poetica, intanto per cominciare….


  • Francesco

    La storia invece che sui bastioni di Tannhäuser, si potrebbe ambientare in Mexico in un film di Tarantino.


  • Giordano Bruno

    Ci vorrebbe una rubrica fissa così.


  • Antonello

    Ma per lo meno hai la decenza di andartele a rileggere le castronerie che hai pubblicato, riga per riga? Ma pensi davvero di suscitare ilarità, con un articolo che specula sulla morte di un militare?
    Dio ce ne scampi……


    • Redazione Contropiano

      Se avrà la pazienza di leggere, vedrà che nei prossimi giorni pubblicheremo altre “castronerie”, non facciamo sconti a nessuno. Per quanto riguarda la “speculazione”, invece, può rivolgersi direttamente ai colleghi del militare ucciso, in specifico a gestori di “Puntato”…


  • Giampietro

    Fosse successo a un Italiano, una cosa del genere non sarebbe arrivato nemmeno su quella sedia davanti al giudice……lo avrebbero seccato sulla strada.


  • Roberto Barbero

    A 20 anni, al massimo 30, avrei applaudito di fronte a un pezzo del genere. Ora mi sembra un inutile manierismo. Anche un po’ patetico.

    Da uno che è stato un compagno – e continua a esserlo o almeno a rimanere di sinistra -, ma che poi, crescendo, ha abbandonato l’ideologia coatta per ragionare con la propria testa.

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