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Montezemolo scalda i motori. Contro il governo

Sono persino disposti a subire uno “sciopero generale” (concordandone l’impotenza con la segretaria generale) pur di disporre di “munizioni” anti-Arcore.

Lo ha dimostrato con chiareza, ieri, il futuro presidente del consiglio e per il momento della Ferrari. In poche ore ne ha avuto per tutti. Ha bocciato la politica economica del governo, giudicato fuori luogo l’ironia del ministro Tremonti sul «grido di dolore» lanciato dagli imprenditori per bocca di Confindustria, denunciato la distanza tra le esigenze del Paese reale e quanto avviene in Parlamento. Luca Cordero di Montezemolo parla di politica ma come uno che, per ora, ne vuol star fuori.

A spingerlo ci pensano altri. Il finiano Italo Bocchino ha sponsorizzato la discesa in campo di «un soggetto forte che fa parte della società civile». Sia chiaro: Luca è ormai il leader dell’opposizione moderata anche se – all’opposizione vera – non c’è mai stato, né intende starci.

 

Il ministro dell’economia, Giulio Tremonti, ieri aveva risposto con una battuta alle parole di Emma Marcegaglia sulla “solitudine” delle imprese. «C’è poca ironia da fare. È meglio invece impegnarci di più per avere più risultati. Condivido totalmente l’opinione di Emma Marcegaglia per quanto riguarda gli industriali».

La quale rilancia: «mi sembra che il dibattito si è riacceso su questo punto e se ho contribuito a farlo mi fa piacere di averlo fatto».

Montezemolo però vede lungo. Un paese «che sta reagendo». Un paese che c’è, che ha voglia di fare e che «non si occupa solo degli affari propri». Non è difficile, per il presidente di un’azienda che tecnologicamente deve essere all’avanguardia, ma critica aspramente i tagli alla ricerca «scandalosi e masochistici». Piuttosto «taglierei qualcos’altro, come i Consigli di amministrazione dove vengono piazzati i politici trombati».

Quando sarà a palazzo Chigi – e ormai sembra indiscutibile che il mondo delle imprese lo abbia designato in questo ruolo – vedremo su quali specchi comincerà ad arrampicarsi. Ad majora…

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