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Battaglia a Roma. Settanta feriti

È salito a 70, e potrebbe non fermarsi qui, il bilancio dei feriti durante gli scontri di piazza San Giovanni, nel giorno degli indignati. Tre sono gravi e ad uno di loro sono saltate due dita a causa di un petardo e potrebbe non riavere più la sua mano integra. All’ospedale da campo dell’Ares 118 montato nel cuore della guerriglia urbana, ai lati di piazza San Giovanni, sono passate 25 persone, tanti giovani. Altre 45 sono state trasportate in ambulanza al Policlinico Umberto I, all’ospedale San Giovanni e al Fatebenefratelli. La maggior parte sono feriti lievi, arrivati al pronto soccorso con escoriazioni e contusioni. Tre, invece, sono ricoverati in codice rosso: un manifestante di Sel di 52 anni a cui stanno tentando di ricostruire chirurgicamente la mano, un poliziotto colpito al torace e una terza persona che ha riportato traumi multipli.

Il dispositivo di sicurezza deciso dalla Questura di Roma aveva blindato i palazzi istituzionali – e il centro storico, Fori Imperiali e Colosseo ma gli scontri sono dilagati da Via Cavour, via Labicana fino a piazza San Giovanni, dove il corteo doveva concludersi. Fatti avvenuti nonostante le violentissime cariche, gli idranti per spazzare le resistenze, i blindati per distruggere le tante barricate fatte con qualunque arredo urbano: cassonetti, pali stradali, fioriere. Il tutto costellato di auto incendiate, meglio se lussuose, meglio se Suv.

Nella zona di San Giovanni, è stata completamente devastata anche la sezione del Popolo della Libertà di piazza Muscolo, ex sede del Msi. È quanto dichiara il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Sono state spaccate le insegne esterne, è stata abbattuta la porta e presa a sassate la vetrata – conclude – È stata inoltre coperta con scritte oltraggiose anche la lapide che intitola la sezione a due neofascisti Angelo Mancia e Mario Zicchieri. uccisi negli anni ‘70 e ‘80 nella capitale. Mentre erano in corso gli scontri in piazza San Giovanni, a Roma, un altro gruppo ha danneggiato l’ingresso e le quattro vetrate della banca Unicredit di via Monza, usando pali di segnali stradali, che hanno divelto; hanno poi saccheggiato un supermercato a piazza dei Re di Roma.

Manifestati feriti inseguiti fin dentro gli ospedali

da Repubblica.it

La polizia ha inseguito le ambulanze con i giovani Indignati feriti raggiungendoli nel Pronto soccorso dove ha fatto irruzione nella sala visite con minacce di denunciare anche i medici della prima linea e i dirigenti dell’ospedale.

È accaduto intorno alle 19 nel Dea del San Camillo dove tra i pazienti in attesa e quelli in cura si è aperta la caccia agli Indignati feriti. In Pronto soccorso erano arrivati cinque ragazzi, uno dei quali, con una frattura al naso, ora rischia di perdere l’occhio.

“Gli agenti di polizia che avevano tallonato le ambulanze”, racconta un infermiere, “sono entrati in sala visite del Pronto soccorso creando tensione tra i medici, il personale ausiliario e gli stessi pazienti”. “Agli operatori sanitari che li invitavano a uscire o a mostrare uno stato di fermo”, continua, “hanno risposto minacciando: “O ce li fate identificare qui e ora o denunciamo anche voi”. E un già in forza al San Camillo, ora dirigente del 118 regionale ha telefonato in Pronto soccorso facendo pressione sui suoi ex colleghi per “permettere alla polizia di fare quanto chiede”. Le minacce sono arrivate anche alla direttrice sanitaria, Daniela Orazi, da parte degli agenti del posto fisso ospedaliero di polizia: “C’è un ordine preciso da parte del capo di gabinetto”. Quale capo di gabinetto? “Di più”, racconta Orazi, “non mi è stato detto”.

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