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Il gioco al massacro del debito

Il pagamento degli interessi sui titoli del debito pubblico italiano arricchiscono banche, assicurazioni e fondi di investimento italiani e stranieri. Soldi sottratti ai servizi, alle spese sociali, ai salari per ottemperare ad un “impegno” che lo spread e la speculazione finanziaria rendono praticamente irrisolvibile. Parlare di pareggio di bilancio e di fiscal compact diventa un avventurismo suicida e sanguinoso per l’intera società. Continuare a giocare con queste regole del gioco… è un gioco al massacro sociale.

Ogni anno lo Stato paga gli interessi sul debito pubblico a coloro che hanno acquistato i titoli di debito dello stato italiano (Bot,Btp,Ctz, Cct etc.). Questi interessi oscillano già tra i 70 e gli 80 miliardi di euro l’anno. L’aumento o la diminuzione dello spread fa aumentare o diminuire questi interessi da pagare. Ma a chi vengono pagati ogni questi 70-80 miliardi di euro che portano in deficit i conti pubblici anche se le entrate fossero pari o superiori alle spese nel bilancio dello Stato? Chi sono i proprietari del debito pubblico italiano al quale ogni anno dobbiamo dare i soldi sottratti a ospedali, scuole, pensioni, salari etc.?

Chi si arricchisce sul debito pubblico italiano?

Proprietari dei titoli di stato

1992

2010

Famiglie italiane

54%

14%

Banche, fondi,assicurazioni italiane

38%

48%

Banche, fondi, assicurazioni straniere

8%

38%

Come possiamo vedere, l’84% dei circa miliardi di euro di interessi sul debito che ogni anno vengono pagati dallo Stato…. finiscono nelle casse di banche, assicurazioni, fondi investimento italiani e stranieri. Il cosiddetto Bot People che fino agli anni Novanta simboleggiava la capacità di risparmio delle famiglie italiane, è praticamente in via di estinzione. Per pagare banche, assicurazioni e fondi di investimento privati, viene affermato che occorre tagliare sempre di più la spesa pubblica per ridurre così le spese e ottenere risorse per pagare questi interessi e tendenzialmente ridurre il debito pubblico. I vari decreti Salva-Italia (sic!) o spendine review, insieme alle manovre di rientro che devono essere approvate preventivamente da Bce e Unione Europea impoveriscono il paese, ipotecano ogni possibilità di sviluppo e demoliscono la democrazia rappresentativa nel nostro e negli altri paesi europei che accettano queste regole.

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