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Elezioni. I giochi sono già fatti?

Due premesse sono necessarie: 1) la “pancia” del popolo italiano è di centro e di destra; 2) l’Italia sta in Europa e le prossime elezioni la interessano parecchio. Il Partito Popolare Europeo (in cui sta dentro Berlusconi!) l’ha detto chiaramente: in Italia non può vincere il “centro-sinistra” perché, dopo Hollande in Francia, se mai arrivasse Bersani in Italia ci potrebbero essere problemi per la riconferma di Merkel in Germania. Berlusconi aveva subito provato ad approfittarne offrendo a Monti la leadership del “centro-destra”, a cui lui avrebbe apportato le “truppe cammellate” del suo PdL. In questo modo Monti avrebbe sicuramente sconfitto il centro-sinistra, sarebbe diventato Presidente politico (e non più solo tecnico) del Consiglio e lui, Berlusconi, passare per il “facitore di re” con tutti i vantaggi connessi, soprattutto a proposito delle sue questioni giudiziarie.

Però l’abbraccio di Berlusconi in Italia è così indecente (va stretto perfino alla Lega che pure, senza di lui, non avrebbe futuro!) che Monti ha dovuto sottrarsene. Ma Monti non può cedere neppure alle lusinghe di un centro-sinistra che comprende anche Vendola, altrimenti farebbe un cattivo servizio al PPE. Da qui la sua strategia di ricostituire un “centro-centro” di cui essere leader e bandiera in competizione elettorale sia con Berlusconi che con Bersani. Che pensi di arrivare a superarli entrambi in termini di voti? Non credo che Monti sia così ingenuo da nutrire tanta ambizione. Se le elezioni dovessero trasformarsi in un referendum pro/contro quella Agenda-Monti che ci ha dato un 2012 di “rigore senza crescita”, c’è da far man bassa con un programma elettorale che la rinneghi, come ha già preso a fare Berlusconi, supportato dalla Lega, con la sua Agenda-antiMonti mentre il PD ha lanciato una Agenda-Bersani che dovrebbe ridimensionare quel diluvio di tasse indiscriminate sui “poveri cristi” che è stato il segno di classe del governo “tecnico”.

E’ quindi assai probabile che lo sforzo di Monti di dar vita, insieme a Casini, ad un “centro-centro” attorno alla sua Agenda non dia risultato, così che dalle urne esca la classifica: 1° Bersani; 2° Berlusconi-Maroni; 3° Monti-Casini-Fini (sparo dei risultati percentuali: 35%, 30%, 15%).

Ciononostante Monti potrebbe essere il vincitore di fatto di tanto esito potendo giocare, pur da una posizione di minoranza, un doppio ruolo sia contro Berlusconi che contro Bersani. Intanto, a elezioni concluse, la sua “salita in politica” avrebbe impedito a Berlusconi di farsi ancora protagonista della politica nazionale – e questa potrebbe essere l’anticamera della fine del “berlusconismo”, il che non sarebbe un merito da poco agli occhi di “centristi” e “sinistri”.

Ma soprattutto Monti sarebbe il vero “facitore di re” se mai il PD dovesse vincere ma non stravincere (ad esempio non arrivando alla maggioranza al Senato), perché allora Bersani, da presidente del Consiglio, dovrebbe scendere a patti con quel “centro ritrovato” (l’ha già promesso, ancor prima che si aprano le urne). Intanto dovrebbe confermare i patti sottoscritti da Monti con l’Europa economica (a partire dal “fiscal compact” = bilancio pubblico in pareggio dal 2013 e rientro pro-quota dal debito sovrano che dovrebbe prendere l’avvio solo dal 2014, ma non ne sono certo). E poi dovrebbe fare i conti con la propria sinistra “silenziando” Fassina, escludendo Vendola dalle posizioni di potere e fors’anche ponendo fine al “collateralismo” del PD con la CGIL, un sindacato considerato ormai un vecchio arnese di secolo scorso.

Per tutti questi meriti, guadagnati davanti ad una Europa “germanica”, alla plutocrazia finanziaria internazionale, ai “poteri forti” di casa nostra, al Vaticano (che già si è espresso a favore) e fors’anche a qualche “potere occulto”, a Monti potrebbe spettare un bel premio. E quale miglior “ricompensa al valor civile” della Presidenza della Repubblica in scadenza subito dopo le elezioni, così che dal Colle egli possa garantire che tutto andrà come vogliono i suoi sponsor? Il nuovo equilibrio del potere politico in Italia potrebbe quindi essere quello, a carte rovesciate, del 2012, e cioè:

2012                      2013

Presidente della Repubblica:            Napolitano (PD)       Monti

Presidente del Consiglio:                     Monti                  Bersani (PD)

Bella conclusione di carriera per un ex-rettore dell’Università (privata) Bocconi!

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