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“Non c’è niente da vedere”. La polizia blocca i giornalisti

Tra i tanti piccoli orrori compiuti dalla polizia minnitiana a Piazza Indipendenza, durante e dopo lo sgombero dei rifugiati dal palazzo di via Curtatone, c’è anche la dimostrazione di quanto l’informazione sia temuta e evitata da parte del potere attuale.

Mentre nugoli di agenti continuavano ad inseguire “i negri” per “farli sparire”, anche a costo di “spezzargli le braccia”, altre ssquadre di agenti – in borghese e non – venivano incaricati di tenere a distanza fotografi, cineoperatori, giornalisti.

L’audio e le facce, in questo caso, dicono tutto. Altro che “un momento di confusione”, qui si vede dal vivo l’attivazione di un piano preparato a tavolino, con tanto di divisione dei compiti tra “picchiatori di prima fascia” e “ripulitori” della scena del crimine…

Come sempre, poi, ci sono i giornalisti complici e servi, e quelli che continuano a fare seriamente il proprio mestiere…

E’ importante – sempre – saper distinguere.

 

Roma, polizia blocca i giornalisti: "non c'è nulla di riprendere"

Sgombero migranti Roma. La polizia blocca i giornalisti e impedisce si avvicinino a riprendere quello che sta accadendo. Proteste dai reporter: "si chiama diritto di cronaca"

Pubblicato da Local Team su Venerdì 25 agosto 2017

 

 

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