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Salviamo Venezia. Oggi corteo contro Mose, Brugnaro, Grandi Navi

Domenica 24 novembre 2019 anche noi in corteo per salvare Venezia dal Mose, dai cambiamenti climatici, dalle grandi navi, da Brugnaro

La sequenza di acque alte, straordinarie ma non imprevedibili, che si sono susseguite la settimana scorsa, hanno messo a nudo la fragilità del territorio veneziano, ma soprattutto la grave inadeguatezza dei governi, nazionale, regionale e comunale, di prevedere e prevenire disastri,  governare adeguatamente la città e proteggere la popolazione.

DAL MOSE

Spacciato come sistema di alta tecnologia per salvare Venezia dalle acque medie-alte, è uno degli emblemi delle Grandi Opere Inutili e Dannose. Fin dal suo concepimento le associazioni ambientaliste, sostenute da scienziati ed esperti, avevano evidenziato le carenze tecniche del meccanismo e la sua inadeguatezza a risolvere il problema. I test, i collaudi, gli studi e il tempo hanno confermato queste previsioni. Ai danni conclamati alla Laguna si devono aggiungere quelli stimati, inclusa la stabilità delle paratie, che in particolari condizioni di mare e di vento, potrebbero far crollare l’intero sistema, mettendo a rischio la popolazione. Non mancano naturalmente gli illeciti e le corruzioni: è confermato dalle indagini che queste grandi opere servono solo ai politici, ai costruttori e facilitatori coinvolti. L’ultimo bilancio è di quasi 6 miliardi di euro, cui aggiungere il costo di esercizio e di manutenzione, che si stima intorno ai 100-130 milioni all’anno. Risorse sottratte al vero progetto utile per la Laguna e Venezia: ripristino morfologico, inversione del degrado, al ristringimento delle bocche di porto, opere di innalzamento delle parti più basse, tutte soluzioni alternative più volte presentate e ignorate da chi ci governa. Chiediamo l’immediata sospensione del MoSE!

DAL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Da diversi anni il mondo scientifico lancia l’allarme e svela scenari allarmanti, che fanno presagire l’inondazione quasi continuativa delle basse pianure da Ravenna, Venezia, Caorle, Marano già nel 2050.

Senza azioni efficaci di mitigazione, a partire dalll’uscita immediata dalla dipendenza dai fossili, l’incidenza del cambiamento sarà tale da rendere l’adattamento inefficace se non impossibile. Senza strategie complessive di adattamento ai cambiamenti climatici, la vita in luoghi come Venezia diventerà insostenibile già tra pochi anni. Ma come nel resto d’Italia, la gestione del “rischio accettabile” nei confronti della sfida meteo-climatica è praticamente inesistente. Non possiamo più tollerare che le autorità  invochino lo  stato di “calamità naturale”, che si traduce solo nello stanziamento di qualche soldo per rimborsare le perdite e che arriva sempre in ritardo. Pretendiamo che venga adottato il principio di precauzione, che vengano messe in atto azioni di prevenzione, basate su un approccio ecosistemico, da un serio monitoraggio e previsione dei fenomeni, alla prevenzione e allo sviluppo conoscitivo e tecnologico, mettendo in campo soluzioni che non pregiudichino gli interessi delle generazioni future. E la risposta non è il MoSE, non è quest’opera che salverà Venezia.

 

DALLE GRANDI NAVI

É fondamentale per la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna l’estromissione delle grandi navi dalla laguna come misura urgente, immediata e senza compromessi. Le grandi navi contribuiscono notevolmente al moto ondoso che erode barene, argini e rive; e richiedono l’approfondimento di canali esistenti e lo scavo di nuovi, cambiando l’assetto idrologico e atrofizzando la rete dei canali naturali. E ci opponiamo al turismo croceristico perché ha delle esternalità pesanti, a partire dall’inquinamento atmosferico; infatti l’Istituto Oncologico Veneto ha affermato che nella provincia di Venezia vi è un eccesso significativo di casi di neoplasia al polmone rispetto al resto d’Italia. Fuori le navi dalla Laguna! Al bando il crocerismo!

DA BRUGNARO

Anche nel governo della città, dall’approvazione del MoSE, si afferma progressivamente una logica speculativa, che ha raggiunto l’apoteosi con il sindaco attuale Luigi Brugnaro. La città è vista come un grande affare, da publicizzare e sfruttare per estrarne il massimo valore economico. La monocultura turistica alla quale ci ha abbandonato il primo cittadino erode la millenaria storia di una città unica, non solo per la sua forma fisica, ma anche per la vita sociale che in essa si manifesta. Non più case e residenti, ma air&bnb, alberghi e commercio orientato al turismo. Ciò che ingrassa la rendita immobiliare va bene, tutto il resto è dimenticato. La città più famosa del mondo, eppure una città che manca delle più elementari strategie che servono per farla restare una città per i cittadini.  L’abbandono degli abitanti al loro destino di queste ultime settimane è la conferma dell’ incapacità di guidare non solo il futuro di questa città, ma anche l’immediato, il contingente. Brugnaro dimettiti!

Potere al Popolo! scenderà nelle calli e nei campi a fianco del Movimento No Grandi Navi e dei Fridays for Future Venezia –Mestre che hanno organizzato questa mobilitazione cittadina, che è preceduta da un assemblea pubblica che si tiene oggi pomeriggio alle 17.00.

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1 Commento


  • De Marco Paolo

    Il Baby Mose per fortuna funziona bene. Il problema in Italia è la corruzione dilagante che inquina anche le grandi opere utili e necessari. E si parla di 72-75 miliardi di euro di europeo di fondi europei non spesi per la programmazione 2014-2020.
    Wake up, Italy!
    Paolo

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