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Bologna. I lavori della Linea rossa avanzano…. protetti dalla celere

Mercoledì 19 giugno è stata una nuova lunga giornata in cui Bologna ha visto in azione le forze dell’ordine per disboscare attorno al Parco Don Bosco, oggi si è trattato del terrapieno di Viale Aldo Moro con cantiere della Linea Rossa del tram, su cui sono stati avviati i lavori con l’uso di almeno 8 camionette di Polizia per “proteggere” il disboscamento!

Come Potere al Popolo abbiamo da sempre criticato la Linea Rossa come progetto che connette il centro con i due poli della speculazione in città: i Prati di Caprara e l’area Fico/Caab/Fiera.

Abbiamo sempre riservato il giudizio su altre possibili linee del tram, sapendo che anche dove sulla carta potevano offrire un servizio alla cittadinanza, stiamo pur sempre parlando della “premiata ditta” che a questa città ha dato progetti come il CIVIS, il People Mover, come l’idea geniale di mantenere il traffico di mezzi pesanti sotto la Garisenda e infine come il Passante di Mezzo (dove “di mezzo” significa in mezzo ai quartieri popolari, non certo sotto i colli!).

E infatti abbiamo visto subito come la linea verde, che poteva essere un elemento di connessione per le periferie nord, ha visto subito tagliato il capolinea a Castel Maggiore, e per risparmiare ancora qualcosina niente pista ciclabile su via di Corticella e accesso alle vetture dal centro della carreggiata, che rende meno accessibile il trasporto alle persone con problemi motori ma riduce i costi.

Le scene di oggi vanno oltre le nostre peggiori aspettative, con la celere schierata a difesa del taglio di decine di alberi e arbusti per “costruire una ciclabile” che potrebbe passare tranquillamente all’interno del Parco Don Bosco attualmente esistente, se solo si volesse usare un po’ di buon senso. Ci chiediamo con quale ciclista abbiano mai parlato progettisti e assessori per pensare che sia piacevole pedalare sotto la stecca del sole!

Continuiamo a presidiare il Parco Don Bosco, insieme al Comitato Besta e a tutte le realtà che da mesi difendono un’idea di città in cui al primo posto ci sono i nostri bisogni, i bisogni di chi qui abita, lavora e studia, e non quelli della speculazione!

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