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Bologna. Corteo contro la repressione dal Parco don Bosco

Maggio 2023 – settembre 2024
Contro il partito unico del cemento e della guerra che devasta i territori, militarizza le strade, reprime chi dissente
Sab
ato 21 – ore 16 – Corteo contro la repressione dal Parco don Bosco

Sabato 21 Potere al Popolo sarà in piazza per la manifestazione convocata insieme alle realtà cittadine a partire dalla lotta contro la repressione delle lotte ambientali.

Nel maggio 2023 reagimmo all’alluvione della Romagna con lo slogan “spalare, non sparare!”, mentre lo stato impegnava i suoi mezzi nelle esercitazioni militari della NATOne Bonaccini litigava per diventare commissario alla ricostruzione, abbiamo organizzato centinaia di volontari che hanno ripulito la Romagna insieme a migliaia di persone.

L’ostilità contro questa solidarietà si è concretizzata anche con due decreti penali di condanna a Marta Collot e al nostro portavoce locale Santini, colpevoli di un presidio sotto la prefettura di Ravenna.

Oggi, con l’Appennino di nuovo isolato e la Romagna di nuovo sotto l’acqua, con due persone ancora disperse a Bagnacavallo, con 16 mesi di nulla di fatto passati a litigare su chi deve gestire i soldi tra governo centrale e governo regionale, abbiamo la conferma dei disastri prodotti dal partito unico del cemento e della guerra.

Da Ravenna, dove il rigassificatore e il porto stanno a servizio dei progetti strategici della NATO e della logistica di Israele, all’allargamento della A14, al Passante di Mezzo e a tutte le opere grandi e piccole che mirano a “sviluppare” solo il profitto della filiera del cemento.

L’uso sempre più esplicito della repressione contro le lotte ambientali e sociali conferma la saldatura di questo partito unico. Il governo Meloni senza significativa opposizione parlamentare sta approvando il DL 1660, ma a Bologna lo spirito di questo DL è già in vigore col Patto Lepore-Piantedosi.

Per questo saremo in piazza, a fianco delle compagne e dei compagni che subiscono processi per vertenze e lotte (dal Don Bosco ai palazzoni Due Madonne, passando per le proteste contro il G7, la lotta a fianco della Liberazione della Palestina, la lotta per la casa), per ribadire la necessità di rompere con questo sistema per costruire un’Emilia-Romagna a servizio di chi ci abita e ci lavora.

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