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Sardegna. Solidarietà con pastori e manifestanti indagati!

L’anno nuovo si apre con una nuova ondata repressiva dello Stato italiano contro i lavoratori sardi e contro la solidarietà. Sono ormai mille gli indagati, tra pastori e manifestanti solidali, per le manifestazioni dello scorso inverno in cui vennero gettati a terra migliaia di litri di latte per protesta contro lo sfruttamento del lavoro e per avere un prezzo del latte dignitoso.

La risposta dello Stato, e dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, inizialmente fu abbastanza “morbida”, complice la vicina scadenza elettorale.

Liberu mise da subito in guardia i pastori sul pericolo imminente, e i suoi esponenti nei comizi elettorali avvisarono che occorreva prudenza e determinazione: la momentanea tolleranza delle Forze d’Occupazione Italiane e la solidarietà pelosa delle forze politiche unioniste non doveva essere presa come accondiscendenza o consenso alle proteste, ma solo come quiete prima della tempesta.

Purtroppo i fatti confermarono i nostri timori e poco tempo dopo le elezioni iniziarono a chiudersi le indagini e a partire i primi avvisi di garanzia.

Nel giro di pochi mesi il numero di indagati arrivò a circa un migliaio, con numerosi pastori e manifestanti solidali.

Tra i manifestanti che hanno espresso la loro vicinanza ai lavoratori ci sono anche due militanti di Liberu, colpiti da una condanna a tre mesi di carcere, commutata in una ammenda di € 2.350 a testa, colpevoli solo di essere accorsi alle manifestazioni per sostenere la lotta dei lavoratori, come sempre ha fatto il nostro partito.

Crediamo che questa operazione repressiva sia una campagna di intimidazione che, col pretesto dei blocchi stradali e manifestazione “non autorizzata”, miri a spaventare tutte le persone solidali, per cercare di isolare i pastori e lasciarli in balia del mercato e delle prepotenze degli industriali.

Certo la loro situazione non cambierà finché continueranno a credere che “non esistono bandiere” che “non ci si deve occupare di politica”: come è evidente, anche se loro non si vogliono occupare di politica, la politica si occuperà di loro. E non cambierà nemmeno finché continueranno a mandare in Regione le stesse consorterie politiche che hanno raso al suolo la pastorizia in questi decenni.

Purtroppo i pastori non hanno ancora capito bene chi sono i loro veri amici e chi sono gli approfittatori, e ciò che sta accadendo in questi giorni ne è la dimostrazione palese: quando protestavano durante la campagna elettorale c’erano tutti, ora che arriva la repressione sono spariti quasi tutti. E’ in quel “quasi” che stanno i veri amici.

Noi di Liberu pensiamo che qualsiasi battaglia fatta in favore dei lavoratori sardi sia una giusta battaglia, qualsiasi sia il prezzo da pagare.

Abbiamo già dimostrato, più volte, di non aver paura di affrontare la repressione per il nostro impegno militante, e continueremo a lottare al fianco dei lavoratori sardi, contro qualunque sfruttatore, contro qualunque azione repressiva.

Per questo, per rinnovare il nostro sostegno ai pastori e ai tanti manifestanti indagati solo per aver combattuto una battaglia giusta, invitiamo tutti i cittadini sardi a sostenere le azioni di solidarietà che si svolgeranno nel prossimo periodo in tutta la Sardegna.

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