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Ferrovie. Undici anni fa la strage di Crevalcore

L’Unione Sindacale di Base, a undici anni dalla strage che causò 17 morti e 20 feriti a Crevalcore, rinnova il proprio cordoglio. Di quel terribile giorno ricordiamo il dolore e la rabbia. 

Dolore per le vittime innocenti, tra cui 5 ferrovieri, ma anche rabbia per una strage che si poteva e doveva evitare! 

Una linea arretrata (sebbene di transito internazionale), a binario unico, esposta alla nebbia, senza sistemi tecnologici di bordo e di terra in grado di evitare o correggere l’errore dell’uomo. Ancora oggi resta incomprensibile il fatto che nel 2005 l’unica “tecnologia” utilizzata a bordo dei treni (tra cui il 2255, che a Crevalcore investì il treno merci) fosse quella di un’antiquata sveglietta chiamata VACMA (anche nota come “Uomo Morto”!). Tecnologia vetusta, inutile ai fini della sicurezza ferroviaria e dannosa per la salute dei macchinisti. 

Dei giorni successivi alla strage di Crevalcore vogliamo anche ricordare la sentita e commossa assemblea di Bologna e il successivo sciopero nazionale auto-organizzato, indetto dal coordinamento degli RLS, che diedero una vigorosa spinta alle lotte per la sicurezza. Un’esperienza di unità e di lotta, seppur nelle varie appartenenze, da cui trarre insegnamenti ancora oggi.

Il dramma, oggi come allora, sta nel fatto che la sicurezza è trattata dalle imprese unicamente come costo. A questo primato del profitto, purtroppo oggi si aggiunge la costante minaccia di licenziamento, introdotta surrettiziamente dal Jobs Act.

Capi e capetti tenteranno sempre più di “convincere” macchinisti, capitreno, capistazione, manovratori, operai, a deflettere sulla sicurezza. 

Già senza Jobs Act nel settore della manutenzione, dal 2006, sono ben 51 i lavoratori morti, un costo inaccettabile conseguenza dei pesanti tagli agli organici e della esternalizzazione di attività ferroviarie appaltate e sub-appaltate a “privati” al massimo ribasso. 

Turni di lavoro sempre più massacranti, innalzamento dell’età pensionabile, reintroduzione del VACMA (sic!), esternalizzazioni, sono tutti elementi che contribuiscono a minare la sicurezza di viaggiatori e lavoratori. 

Per non ripetere gli errori che portarono al disastro di Crevalcore e nel ricordo dei morti di quel maledetto giorno, USB rinnova il suo cordoglio e chiama tutti i ferrovieri a resistere contro la barbarie che, in nome del profitto, abbatte la sicurezza!

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