Renzi e la politica si assumano responsabilità delle norme che regolano la riscossione
Il Presidente del Consiglio ed il vice Presidente della Camera, in totale disprezzo del loro profilo istituzionale, preferiscono la strada propagandistica della chiusura di Equitalia sacrificando e mortificando il lavoro e la professionalità degli 8.000 lavoratori impiegati nel Gruppo.
Insieme a tutte le forze politiche che contro il facile bersaglio di Equitalia si sono scagliate, Renzi e Di Maio dimenticano che nel solo 2015 questi lavoratori hanno contribuito all’equilibrio del bilancio dello Stato per entrate pari 8 miliardi di euro, operando in un contesto sociale devastato anche dalle scelte politiche e dalle norme che regolano le attività dell’agente nazionale di riscossione emanate proprio da quel Parlamento dove gli stessi onorevoli si sono accomodati.
L’immagine di “gabelliere folle” che di questi lavoratori Renzi vuole ritrarre, stride e fa da clamoroso contraltare a scelte ed atteggiamenti diversi che la politica e lo stesso Premier riservano ad altri operatori, questa volta privati, come gli istituti di credito.
L’invito che l’USB Lavoro Privato settore Riscossione intende rivolgere a tutta la politica ed al Presidente del Consiglio è quello di andare a raffrontare le norme, anche recenti, che regolano le operatività e l’azione delle banche con quelle dell’agente della riscossione: forse l’idea del “gabelliere folle” verrà ampiamente superata da un’altra realtà.
A questo si deve aggiungere che questi “mostri” della riscossione e servitori dello Stato si trovano ad avere un contratto nazionale di settore scaduto da quasi 6 anni che la controparte datoriale non intende rinnovare nella parte economica, con l’ulteriore beffa di contribuire mensilmente ad un Fondo Esattoriale che di fatto non produce prestazioni integrative. Tutto questo avviene nel più totale e colpevole silenzio degli altri rappresentanti istituzionali e delle Organizzazioni Sindacali rappresentative del settore.
Una eventuale nuova Equitalia dovrà comunque garantire, chiunque la governi, l’attività di qualificati operatori della riscossione che, a dispetto dell’ostilità che li circonda, continuino a sostenere il medesimo impegno e sacrificio per l’equilibrio del Paese.
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