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A scuola da Lombroso. Storie di ordinaria “slavofobia”

Non conoscevamo l'esistenza di tale Veronica Tomassini, che sembra essere una scrittrice (quanto meno ha pubblicato dei libri, che può non essere la stessa cosa), però ci è stato segnalato un orripilante articolo, pubblicato sul Fatto Quotidiano (che effettivamente ogni tanto pubblica articoli decisamente esecrabili, come spiegheremo meglio in seguito), dove la suddetta Tomassini parla di "Igor", il serial killer latitante nella profonda Romagna (non essendo tale zona paragonabile alla giungla amazzonica ci si domanda come possa non essere ancora stato catturato). 
Leggiamo l'incipit dell'articolo (e non andremo avanti, perché le due frasette sono più che sufficienti, il seguito oltretutto scade in un grand guignol francamente fastidioso).
"C’è una crudeltà slava o balcanica che è intraducibile. Può essere restituita solo andando alla radice di uno spirito nazionalista o di un gene persino". 
Tralasciando la sintassi ("gene persino"? mah!) la scrittrice Tomassini si rivela non solo razzista, ma anche sciatta. Razzista perché attribuisce agli "slavi" (non meglio identificati) una crudeltà addirittura "genetica" (dando così dei punti persino a Lombroso); sciatta perché parlando di "crudeltà slava o balcanica" dimostra di non sapere di cosa stia parlando. Parlare di crudeltà "slava" sarebbe come parlare di crudeltà "neolatina"; gli "slavi" comprendono svariati popoli, molto diversi tra di loro, dai polacchi ai bulgari, dagli sloveni ai russi, passando per i cechi e gli slovacchi… anche i serbi ed i croati, sì, sono slavi, ma non sono i soli "slavi", esattamente come "neolatini" sono spagnoli e francesi, italiani e rumeni, portoghesi e ladini. Oserebbe mai qualcuno parlare di "crudeltà neolatina" per definire, ad esempio, gli omicidi di mafia, tipicamente siciliani (regione nella quale Tomassini vive, e dovrebbe conoscere), ma non propri a TUTTI i siciliani (e ci mancherebbe! per fortuna la maggior parte dei siciliani non sono criminali mafiosi, esattamente come la maggior parte dei serbi non sono assassini seriali)? Allora, perché parlare di "crudeltà slava" perché c'è uno psychokiller di origine forse ungherese (e gli ungheresi non sono "slavi", tra l'altro) o forse serba?
Secondo punto: la crudeltà se non è "slava" è però "balcanica". I Balcani, cara scrittrice che forse dovrebbe dare un ripasso di geografia, sono quella penisola che inizia al confine orientale d'Italia e comprende, oltre ad alcune nazioni "slave" (ma non tutte, ad esempio i polacchi sono ben distanti) anche albanesi, greci, macedoni… come parlare di "crudeltà iberica" perché un portoghese ha commesso una strage, o uno spagnolo ha ammazzato moglie e figli…
Nella sua scheda sulla pagina del Fatto Quotidiano, la "scrittrice" chiosa: "Non vorrei aggiungere la mia età, tanto non la dimostro". 
No, poco gentile Veronica, lei la sua età non la dimostra soprattutto per le cose che scrive e per come le scrive. Peccato che i suoi scritti facciano "opinione" e contribuiscano ad istigare xenofobia e razzismo. Ma questa non è colpa sua, è colpa della redazione che gliele lascia passare, ovviamente.

 

https://veronicatomassini.wordpress.com/2017/04/13/igor-alla-radice-del-male/

 
P.S. La costante di un odio antislavo sulle colonne del Fatto Quotidiano: il 2/10/13 Massimo Fini, nella sua rubrica personale ha scritto che "ci troviamo tanto in difficoltà con gli immigrati soprattutto di origine slava, che la violenza ce l’hanno nel sangue".
Ecco. Fini e Tommassini probabilmente hanno fatto la stessa scuola. Spiace peraltro che certe cose siano diffuse da un quotidiano che "fa opinione" tra coloro che cercano un'alternativa alle veline istituzionali.
 
* storica, Trieste

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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5 Commenti


  • anton svoboda

    ottima l'analisi che condivido in pieno. Da tempo leggo raramente "Il fatto" e quando capita, la diffidenza è la stessa  che riservo ai giornali di regime.


  • Fabio V

    Ben venga chi, come lei, si prende il tempo di contestare e la pazienza di ribattere allo sproloquio disordinato (a vanvera, insomma) di sedicenti scrittori e bloggers (parola/calderone che meglio definisce i soggetti in questione) che imperversano in ogni dove, pur di fare curriculum (la cui qualità non è il caso di commentare).

    È preoccupante la deriva che ha preso questa testata, che sinceramente agli esordi era piuttosto interessante e che deve l'attuale notorietà a quel tempo (ricordo alcuni bei pezzi di Pino Corrias, mi pare); naturalmente c'erano tanti interventi obbrobriosi anche allora, ma si imputavano alla ingenuità redazionale di un giornale in via di sviluppo…

    Io non lo leggo quasi più, ma è tanta la fame di notizie fuori dal circo massmediatico del potere che ogni tanto ci ricasco, e solo per rendermi conto che ormai è perfettamente integrato in quel circo. Sembra che il motto corrente sia: c'è posto per tutti, purchè siano cialtroni e parlino a voce molto alta!

    Peraltro stimo Travaglio per l'esatto opposto, e non mi spiego queste scelte. Forse deve pagare un mutuo anche lui. O forse quando sei in certi salotti, devi comportarti in un certo modo, per poter continuare a "disapprovare" …

     


  • Fabio V

    Aggiungo solo che sono andato a leggermi l'intero articolo della Tomassini. 

    Solo una parola: INDECENTE!

    Piena di sé, indubbiamente, ma solo di sé. Citazioni da esibire, gusto dello splatter (un pizzico di eccitazione sadico-fascista mi pare), contorsionismi di apparente fluenza, bisogno di vendere insomma, e spacciarsi per ciò che non si è (ma tanto la gente che capisce?), e basta. 

    "Articolo" assolutamente nullo, soltanto dannoso e insultante, questo sì. Per l'intelligenza.

    Grazie a Claudia per il suo tempo.

     


  • Laura

    Concordo, ma,  rigore per rigore, certo devo segnalare che la zona rossa nella quale si sta cercando "Igor" non è affatto Romagna! Bensì Emilia,  tra Bologna e Ferrara.


  • Filippo Bechis

    Penso che evitare pregiudizi sia un dovere per chiunque:non solo per chi scrive,anche per chi legge. Quindi non condanno un intero giornale e le sue battaglie, ad esempio la difesa della costituzione vigente, per l'articolo di una spero ex-redattrice e la vaccata che scappa ad un vecchio arnese del giornalismo. Sugli stereotipi,beh anche noi italiani dobbiamo fate i conti da sempre. Non ci dispiace da sempre essere confusi tutti con una piccola,ma cancherosa minoranza mafiosa e corrotta? Ma d'altronde, non siamo esempi di diffusione mafiosa e malgoverno? Chi è causa del suo stereotipo….. pianga se stesso…

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